MESSINA. Torna libero ma con obbligo di firma Alfio Alessandro Puglisi, 43 anni, catanese, finito agli arresti domiciliari per favoreggiamento reale nell’ambito di un’indagine su una serie di rapine ai danni di alcuni commercianti e compagnie assicurative. Il tribunale del Riesame ha revocato la misura degli arresti domiciliari applicando l’obbligo di firma e accogliendo il ricorso degli avvocati Salvatore Silvestro e Cinzia Panebianco che lo difendono.

Il blitz della squadra mobile è scattato il 3 febbraio scorso con quattro arresti in carcere. Puglisi, unico destinatario della misura ai domiciliari, in un primo momento non era stato rintracciato dai poliziotti che gli dovevano notificare il provvedimento perché era fuori città, ma il giorno dopo si era presentato spontaneamente.  

Al centro delle indagini cinque rapine, tutte con bottini ingenti, messe a segno tra settembre e gennaio. Tra queste anche il colpo ai danni della gioielleria Stroili di viale San Martino che aveva fruttato un bottino in gioielli e preziosi del valore di circa 50mila euro.

Secondo quanto emerso dalle indagini, due giorni dopo la rapina alla gioielleria, Puglisi avrebbe accompagnato Salvatore Di Paola, arrestato per le rapine, presso un laboratorio gioielleria messinese chiedendo la stima di due bracciali “tennis” e di un anello “solitario” con ancora il cartellino, che due giorni prima erano stati portati via dalla gioielleria.

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