Ci sono anche le opere dei messinesi Mario Falcone e Nadia Terranova tra i titoli in lizza per il prossimo Premio Strega. La notizia è arrivata questa mattina con l’annuncio sul sito dei primi gruppi di libri proposti degli Amici della domenica per questa LXXIX edizione del celebre premio letterario. Ulteriori proposte potranno arrivare solo fino al 28 febbraio, mentre le candidature vere e proprie saranno rese note il 15 aprile. Il Comitato di gestione selezionerà prima 12 semifinalisti e infine i 5 finalisti.

“Leuta” di Mario Falcone

Mario Falcone con il suo nuovo romanzo "Leuta"Falcone è stato annunciato nel primo gruppo, su proposta del professor Gianpiero Gamaleri. Il libro è l’emozionante e introspettivo “Leuta”, che era stato pubblicato lo scorso novembre con Arkadia editore e che lo scrittore stesso aveva descritto come una storia circolare sull’imprevedibilità della vita.

Oggi Mario Falcone parla di “compendio di un percorso di amore per la scrittura, serietà professionale e dedizione” ed esprime grande felicità e gratitudine. “Chi mi ha proposto – racconta – neanche mi conosceva, lo ha fatto unicamente perché ha letto il libro e gli è piaciuto. Mi ha chiamato e mi ha fatto i complimenti, ero così felice. Ovviamente è una grande emozione, non è da tutti i giorni essere proposti al premio strega.”

Nel motivare la scelta Gamaleri cita la dimensione da sogno del romanzo e le capacità di Falcone nel descrivere il travaglio interiore del protagonista oltre che, naturalmente, la scrittura. “La sua tecnica espressiva – spiega – gli consente di tenere avvinto anche sulla pagina scritta il lettore con la forza di sequenze visive e letterarie che vanno da efficaci immagini descrittive al ricamo di più sottili stati d’animo del protagonista e dei personaggi che gli fanno da cornice.”

“Quello che so di te” di Nadia Terranova

Terranova è stata invece proposta da Salvatore Silvano Nigro per il recente e personalissimo “Quello che so di te”, edito da Guanda. Un opera descritta da Nigro come “una continua interrogazione di una Mitologia Familiare, saggiata, corretta, verificata o contraddetta, dove il detto e il non detto, il silenzio e la parola, il pudore e l’autoinganno, il sogno e la realtà, la solitudine e l’orfanezza, la superstizione e la fatalità, sono passioni dell’enunciazione: in un romanzo che, prima di tutto, guarda al valore letterario, grazie anche all’esattezza di una lingua sapientemente tersa.”

 

 

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