MESSINA. Il ministro dei Trasporti e leader della lega Matteo Salvini sarà a Messina mercoledi alle 19, in occasione del (probabile) via libera del Cipess, il comitato interministeriale di programmazione economica, al progetto definitivo del ponte, propedeutico all’avvio dei lavori, promesso “entro l’estate” da tre anni.

“Mercoledì arriverà al traguardo il progetto definitivo per l’avvio dei lavori del ponte sullo Stretto: un’opera fortemente voluta da un milanese, segretario nazionale del mio partito, che ringrazio per l’impegno e l’abnegazione con cui ha costruito questo risultato”, ha dichiarato Vincenzo Figuccia, deputato questore della Lega all’Ars. “Il Ponte sarà un volano per lo sviluppo e la crescita della Sicilia – continua Figuccia -.  Arriveranno visitatori da tutto il mondo per ammirare quest’opera di alto ingegno infrastrutturale, che consentirà facilità nei trasporti di persone e merci e che farà parlare dei nostri ingeneri in ogni angol­o del pianeta”.

nel frattempo, attivisti e comitati No Ponte si preparano per il corteo del 9 agosto. E’ iniziato il volantinaggio in giro per la città da parte degli attivisti in prima persona per sensibilizzare la popolazione. “Costellata dagli innumerevoli annunci di Salvini e Ciucci è arrivata una nuova estate. Nel 2023 – spiegano i promotori – ci avevano già detto che era l’ultima estate, che eravamo alle soglie dell’avvio dei cantieri del ponte sullo Stretto. Sono passati due anni e ancora una volta ci troviamo di fronte ad accordi e cronoprogrammi che alludono alla messa in moto delle ruspe. Noi sappiamo bene, però, che, al di là dell’effettivo inizio dei lavori, le attività di Stretto di Messina Spa ed Eurolink consumano già risorse e rubano futuro,con la complicità di Regione e Comune di Messina lasciando inevasi i bisogni veri che i nostri territori esprimono. Ancora una volta ci troviamo, d’altronde, di fronte a una estate di passione per l’assenza di acqua nelle nostre abitazioni. Circa metà di quella che passa dalla rete idrica siciliana va perduta, e in tutta la Sicilia, Messina inclusa, le crisi idriche sono all’ordine del giorno. Nonostante ciò, i soli lavori di costruzione ruberebbero 5 milioni di litri di acqua al giorno, peri al 20% del fabbisogno idrico di Messina. Già nella Relazione che accompagnava il DL 35/2023 il ponte sullo Stretto veniva annoverato come opera di interesse strategico. Già in quella occasione, dunque, Salvini & soci avevano provato a collocarlo dentro un contesto europeo che potesse, da un lato, consentire una corsia preferenziale nei meccanismi autorizzativi e, dall’altro, catturare risorse europee da utilizzare ai fini della progettazione e costruzione dell’opera. Di recente il Governo ha con ancora più forza rappresentato il ponte come opera di interesse militare, collocandolo nel quadro degli impegni strategici della Nato e rendendo la Sicilia, da quasi un secolo occupata dalla presenza di basi militari USA, NATO e italiane, sempre più un avamposto militare nel Mediterraneo”.

“Tale strategia politica e mediatica – prosegue il testo – è stata messa in atto mentre il mondo intero continua la folle corsa verso la guerra e il riarmo. A tutti gli effetti, dunque, il manufatto d’attraversamento e tutte le opere collaterali previste diventano l’ennesima propaganda di una politica militarista che va contrastata. Essere contro la guerra, così, vuole dire essere contro il ponte ed essere contro il ponte significa essere contro la guerra. 𝗖𝗼𝗻 𝗶 𝟭𝟰 𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗱𝗶 𝗱𝗶 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝘁𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗽𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗲 𝗶 𝟯𝟬 𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗱𝗶 𝘀𝗽𝗲𝘀𝗶 𝗮𝗻𝗻𝘂𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝗮𝗿𝗺𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮, quante delle emergenze strutturali del Sud e delle isole (e non solo) si potrebbero sanare? La siccità, certo. Ma anche ospedali, scuole, autostrade, ferrovie e tanto altro ancora”.

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