MESSINA. Il clima di festa non ferma nè i malviventi nè la Polizia: è di sei arresti il bilancio della Questura di Messina durante questi giorni.

Il primo è Soussi Kaid Najm Arab, trovato durante un controllo travisato, in pieno giorno, a bordo di un motorino e con un’arma al seguito: lui pluripregiudicato marocchino di trentacinque anni, la vittima un connazionale venditore ambulante di Ganzirri. Sono le 11.30 circa quando un uomo con addosso un casco nero e degli occhiali scuri, di esile corporatura, in camicia bianca e pantaloncini, si avvicina al malcapitato, intento frattanto a vendere nella bancarella di cui è dipendente i suoi prodotti, proferendo frasi minacciose prima, ed esplodendogli un colpo di pistola subito dopo, colpo che, solo per un caso fortuito, non va “a buon fine”; allontanandosi poi a bordo di uno scooter di piccole dimensioni e di colore chiaro. La causa dell’azione criminosa è un diverbio avuto il giorno prima con altro connazionale, fratello del fermato. E’ questo quanto riferito alla polizia, intervenuta prontamente sul posto, dal miracolato in questione il quale, pur non conoscendo il suo aggressore, ne dà una dettagliata descrizione individuandolo espressamente in una foto, tra le tante, che gli operatori di polizia gli sottopongono in visione. Si tratta proprio di Soussi Kaid Najm Arab già noto alle forze dell’ordine trovato nel suo appartamento insieme alla madre la quale riferisce di non essere stata in casa e di non sapere pertanto cosa avesse fatto il figlio durante la mattinata. All’interno dell’abitazione poggiati su una mensola i poliziotti ritrovano un casco nero ed un paio di occhiali da sole scuri; il motorino di colore chiaro invece è posteggiato sotto casa e la proprietaria, messinese, riferisce di averlo dato in uso proprio al trentacinquenne. Non solo questo quello che induce i poliziotti a sottoporre il presunto autore alla misura pre cautelare del fermo convalidato dall’autorità giudiziaria informata dell’accaduto: infatti sul luogo del fatto ritrovato anche un bossolo di ottone esploso di piccolo calibro.

 

 

Arresto con comunicazione all’autorità giudiziaria che ne dispone la traduzione presso la casa circondariale di Gazzi in attesa di convalida, invece, per Marinela Balteanu di 26 anni e Ana Maria Alecsandru di 25 anni: le due giovani rumene hanno “sedotto ed abbandonato”, ma non prima di avergli sottratto la collana d’oro portata al collo, un anziano messinese: è questo quello che accadeva ieri mattina nei pressi della chiesa di San Giacomo. Abbracci, carezze e parole dolci profuse in abbondanza all’interno dell’esercizio commerciale dell’anziano uomo che di lì a poco si sarebbe trovato senza la collana d’oro portata al collo: questa la tecnica usata per mettere a segno il colpo. Le donne si sono già date alla fuga quando l’uomo prende consapevolezza delle loro reali intenzioni ma non si perde d’animo e  a bordo del proprio motorino le insegue. Riesce a bloccarle non senza difficoltà ricevendo, oltre che insulti, calci e pugni. Vano il tentativo delle due straniere di divincolarsi essendo frattanto accorsi gli operatori di polizia che, perlustrando la zona, trovano sotto un’autovettura, in sosta nel luogo dell’intervento,  giusto la collana poco prima rubata e immediatamente riconosciuta dalla vittima come quella portata al collo.

 

Due messinesi arrestati per tentata estorsione: Vincenzo Astuto, trentaseienne, e Angelo Scutellà, trentunenne,  entrambi pluripregiudicati, che ieri sera intimavano le vittime a pagare le “tasse” con la promessa di presto ritornare a riscuoterle. Due birre ad un tavolo e la richiesta di poter parlare con i proprietari di un noto locale della riviera messinese: è così che ha inizio la tentata estorsione ai danni dei malcapitati che, per fortuna solo per pochi giorni, hanno vissuto momenti di grande paura. Ad occuparsi del caso gli operatori della Squadra Mobile della Questura di Messina che intervenuti prontamente grazie anche alle telecamere di videosorveglianza traevano in arresto i malfattori. Veniva immediatamente data comunicazione all’autorità giudiziaria che disponeva la traduzione in carcere dei due.

 

L’ultimo, infine, è Roberto Foti, 26enne messinese già noto alle forze di Polizia arrestato stanotte dopo una folle corsa a bordo di uno scooter in centro città. Il giovane è stato notato intorno alle 02.40, dai poliziotti delle Volanti impegnati nel controllo del territorio, sulla via Garibaldi a bordo di un motorino sul quale procedeva a zig zag e dal quale lanciava una lattina di birra lungo il marciapiede. Nel momento in cui gli è stato intimato l’alt il 26enne è scappato iniziando una folle corsa contromano ignorando sirena e lampeggianti e contravvenendo a numerose regole del Codice della Strada. Nei pressi di via Palermo è stato bloccato ma per sottrarsi al controllo ha inveito contro i poliziotti con calci e spintoni proferendo altresì frasi oltraggiose. Nonostante la violenta reazione è stato ammanettato ed arrestato. Il giovane oltre a guidare senza patente è risultato positivo all’alcool test, ed è stato anche trovato in possesso di una dose di cocaina. Lo scooter con targa e numero di telaio contraffatti nonché privo di assicurazione è stato sequestrato. Su disposizione dell’autorità giudiziaria l’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo di domani.

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