“Sono stato qui dopo i fatti di Giampilieri a parlare in piazza. Non ho un territorio di riferimento, avendo più provenieze. Ma quando sono stato eletto a Napoli, sono rimasto a Napoli per cinque anni e così intendo fare lo stesso qui”, lo dice chiaro e tondo Gulgiemo Epiafani, ex segreatario nazionale della Cgil, parlando a Messina in occasione della presentazione dei candidati.

Lotta alla diseguaglianza, è questa la priorità del programma di Leu, su questo punta il dito l’ex segretario della Cgil, indicandone la soluzione: “Politica di investimento, sono queste le praole che mancano in tutti i programmi. Quali, quelli provati? Quelli privati stanno già riprendendo, gli investimenti pubblici sono completamente assenti: mancano 35 miliari, siamo sotto di una montagna rispetto agli investimenti pubblici del passato. Questo si traduce in ferrovie inadeguate, in autostrade come la Messina – Catania, nella mancata messa in sicurezza delle colline”.

“Venni a Messina dopo i fatti di Giampilieri – ha ribadito Epifani – da allora come quei fatti se ne ripetono ogni mese dappertutto in tutta Italia. Perché se continui a tagliare i soldi agli enti locali, gli investimenti pubblici non li fai. Renzi, per esempio, non sbagliò a dire di mettere in sicurezza le scuole, ma sbagliò a non farlo. Cosa aspettiamo poi a completare un piano antisismico: una casa fatta bene avrà danni ma la vita delle persone sarà salva”.

E non poteva mancare a Messina, un passaggio sul ponte: “Non ho nessuna obiezione ideologica, perché il ponte è un segno di rapporto, ha un valore anche simbolico che non ignoro, ma parlare oggi di un ponte quando non sei in grado di fare queste cose non ha senso. Facciamo l’alta velocità a Reggio Calabria e non solo a Salerno. Poi dopo passiamo al ponte, si può dir questo? Se continuiamo a parlare di ponte prendiamo in giro i cittadini. L’Aeroporto di Reggio è un problema grave di cui nessuno parla. Puoi parlare di grandi investimenti quando non riesci a fare neanche quelli sotto casa?”

 

“Poi c’è il terreno della libertà, e libertà vuol dire democrazia. Paese che ha smarrito una parte dei suoi percorsi democratici

C’è un problema di come i comuni sono in grado di esprimere il loro mandato? Con le province che facciamo? È stato geniale ma sapete che ci sono tante zone in cui le province sono indispensabili? Molti sindaci non sanno a chi rivolgersi.

Senza quei compiti chi mette in sicurezza le scuole o le strade. E le regioni sono apposto, tra regioni e governo centrale va tutto bene?

“Si governa da soli o confrontandosi?”, sottolinea ancora Epifani, parlando al Pd: “Quando è stata fatta fuori da Renzi l’idea della concertazione, se non ti confronti pubblicamente, , governi ascoltando qualcun altro. Governi, dunque, in maniera opaca perché ascolti solo una parte. Ed è un problema fondamentale”.

Libertà come rispetto:  “Non intolleranza, non xenofobia, non un passato che ritorni, fascismo e antifascismo non sono uguali. E se c’è bisogno si ritorna in piazza, si ritorna a lottare.

Infine, “gente per bene”: Non troverete nelle nostre liste alcunché che non funzioni, gente onesta, niente di niente che può essere detto contro qualcuno di noi, e la figura di Grasso è la garanzia, ha voluto controllare nome per nome tutte le liste. Mentre nelle altre liste si accusano a vicenda, voi non troverete in nessuna parte d’Italia qualcuno che possa dire anche tu: noi no.

Per questo chiediamo ai cittadini di esser scelti”.

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