“In merito alle notizie di stampa sul futuro mancato rinnovo del mio mandato a commissario dell’Aou Gaetano Martino di Messina, avevo deciso di non intervenire, ritenendo la scelta legittima sul piano della responsabilità politica. Addirittura, avevo valutato tale scelta positiva rispetto i tentativi passati, durante il governo di centro-sinistra, di rimuovermi attraverso campagne stampa calunniose (su questo sono in corso i processi) sul possesso dei requisiti. Ma la notizia di una nota con cui il rettore dell’Università di Messina chiede alla Regione la mia testa, mi spinge, oltre a chiedere l’accesso agli atti per averne copia, a denunciare le iniziative, ed eventuali giudizi sul mio ruolo di manager pubblico, da parte del rettore, come violazioni di formali procedure che stabiliscono le modalità e gli organismi competenti per la valutazione dei manager”. Lo scrive il commissario uscente del Policlinico di Messina, Michele Vullo, in una lettera inviata all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.

Vullo aggiunge: “Sono inadeguato perché venuto a conoscenza, dopo oltre un mese dell’accaduto, che era stata dimenticata una pinza nell’addome di un paziente, successivamente morto, e ho provveduto a informare l’autorità giudiziaria; perché di fronte al minacciato blocco dell’attività della chirurgia vascolare, per assenza degli ecografi, ho avviato una ricognizione sui canoni di manutenzione verificando che l’Aou paga annualmente canoni di manutenzione per 68 ecografi di cui gran parte sottoutilizzati; perché di fronte all’ulteriore richiesta di acquisti di ecografi, chiaramente di nuova generazione, ho espresso l’opinione che prima era opportuno fare chiarezza sulle attrezzature sottoutilizzate; perché ho dotato, come precedentemente fatto al Papardo, i blocchi operatori di tecnologie in grado di garantire l’esame istologico in estemporanea dentro i 15 minuti; perché ho verificato che presso l’Aou i tempi di realizzazione degli esami in estemporanea non sono tracciati, venendo meno ad obblighi di legge e al dovuto rispetto e tutela dei pazienti in larga parte oncologici. Questo è lo scenario che la direzione strategica da me diretta ha cercato di migliorare”. (ANSA).

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