MESSINA. Non ha ancora aperto i battenti, dopo due anni di lavori, ma il rivoluzionato ex Billè, il celebre ritrovo all’angolo tra piazza Cairoli e via Tommaso Cannizzaro, ha iniziato a far parlare (molto) di sè, sin dalla scomparsa ad inizio settimana delle recinzioni di cantiere, che hanno rivelato la struttura esterna del locale, in acciaio brunito e vetri scuri.

Il primo a esprimere sconcerto è stato Francesco Triolo, presidente dell’ordine degli Ingegneri di Messina, in un articolo apparso sul portale Ingenioweb, in cui senza mezzi termini si scagliava contro la struttura, parte integrante del progetto di rilancio del locale di proprietà della famiglia Urbano, industriali del caffè con Miscela d’oro, che sarà gestito insieme allo chef palermitano Filippo La Mantia, che due anni fa si era occupato del reclutamento del personale.

E’ proprio La Mantia (che due anni fa aveva smentito si trattasse di un suo ristorante)  ad entrare a gamba tesa nelle polemiche, che per giorni si sono rincorse sui social, e che riguardavano l’impattante struttura esterna e il parere positivo della Soprintendenza alla sua realizzazione. Il cuoco palermitano ha affidato il suo sfogo ad un piccato post su Facebook.

“Buongiorno a tutti e soprattutto alla città di Messina con tutti i suoi abitanti. Dopo due anni di progettazione, di programmazioni, di colloqui, di prove menu, di confronti riguardo il progetto architettonico realizzato da uno dei studi più importanti al mondo, Studio Lissoni, di viaggi, di discussioni costruttive, di notti insonni e per finire di pandemia che ha coinvolto il mondo intero, dopo tutto questo e spero che domani non sbarchino gli extraterrestri, siamo quasi alla vigilia dell’apertura di un luogo che trasuda Sicilia e tradizione da tutti i pori. Ogni progetto, riguardante il food, non è mai facile da iniziare. Ci vuole tempo per mettere insieme tutti i tasselli. Un luogo di accoglienza deve essere rodato e deve prendere l’aspetto dei frequentatori che di fatto diventato i veri protagonisti di questo tipo di attività”.

“Io sono un pò sgamato riguardo le aperture, la Fondazione Cini a Venezia, la Pinacoteca di Brera a Milano, solamente per citarne due ma sono tanti e ce ne saranno ancora, tra poco. Tutto questo per dirvi che l’impegno c’è da parte della proprietà e da parte mia che ho tolto tempo alla mia attività principale che è quella di Milano. Ma alla vigilia di una grande apertura che porterà alla città di Messina un luogo progettato con altre caratteristiche e quindi più internazionale che coinvolgerà il centro storico di una città strategica come posizione, alla vigilia leggo cosiddetti articoli scritti da cosiddetti giornalisti o blogger o chissà cosa di scherno, di critica, di diffidenza e come al solito nella Nostra bella Isola c’è sempre chi non fa e non fa fare niente o almeno ci prova”.

“Chi scrive forse non immagina che lo studio che ha progettato questo luogo ha fatto ricerca, indagini, scelta dei materiali, colorazioni, ambientazione, luci e decorazioni che rispettino in pieno la storia di Messina e quella Siciliana. La contestazione riguarda la vetrata marrone scura che contiene una zona dove il Messinese e speriamo i turisti che ritorneranno nella nostra Isola per fare girare l’economia, si potranno ristorare, rilassare e spero degustare delle buone cose. I saccenti dall’alto della loro visibilità mediatica e soprattutto considerando la loro esperienza riguardo progetti che serviranno, forse, ad assumere persone, creare un indotto che in questo momento è sotto terra, incrementare la filiera dei fornitori locali, vino, ortofrutta, agricoli, pesce, carne e tanti altri prodotti”.

“Ovviamente questo mio scritto è frutto solamente della mia persona che tanto ama questa Isola, tutta intera, senza esclusioni di provincie. Una mia iniziativa legata allo stupore e forse anche un pò di sdegno legato alle critiche più gratuite e scritti che non raccontano nulla, ma che sollevano sempre e comunque dispute interne, invidie, aspettative. Io dal mio ruolo di oste&cuoco che ha deciso due anni addietro di abbracciare questo progetto fatto di coraggio da parte di una proprietà visionaria, vi prego di evitare diatribe da cortile. Quando volete contattarmi sapete come e dove. Grazie e vi auguro una buona domenica”.

 

 

 

 

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Anonimo
Anonimo
7 Giugno 2020 14:54

Resta comunque uno scempio.

FILIPPO LA MANTIA
7 Giugno 2020 15:06

Buongiorno , confermo che il luogo non è mio e non sono in società con la famiglia Urbano. Sono il consulente e curatore del progetto.
Grazie

Filippo La Mantia

STEFANO LA ROSA
STEFANO LA ROSA
7 Giugno 2020 15:40

ANCHE SE LO HA FATTO LO STUDIO MIGLIORE DEL MONDÒ, FA SCHIFO LO STESSO!

Adolfo
Adolfo
7 Giugno 2020 17:15

Complimenti! Mi sembra il migliore approccio per conquistarsi la simpatia dei messinesi…

Armando
Armando
7 Giugno 2020 19:39

è uno scempio assurdo

Sperenzio
Sperenzio
7 Giugno 2020 22:30

Toni simpatici, di gran classe e pieni di stile, muoio dalla voglia di andarci! Bravo! Mi hai conquistato!!!

Bianca
Bianca
8 Giugno 2020 10:15

Ma davvero ci voleva uno degli studi più famosi del mondo per progettare un parallelepipedo nero, completamente avulso da quello che gli sta intorno??? Meno male che hanno fatto ricerche, indagini etc etc… altrimenti chissà cosa veniva fuori!!! Gentilissimo sig. La Mantia, il punto non è che a Messina non si può fare niente, è che si dovrebbe evitare di fare “qualsiasi cosa”.

Tonino
Tonino
8 Giugno 2020 10:55

….ma triulo (i casa e spassu i fora) quando c’era il telone maculato militare montato sul gazebo dell’ex bille che strada faceva? come mai non si lamentava nessuno?

Anna
Anna
8 Giugno 2020 13:29

La Mantia può certo esprimere il suo parere; ciò detto “la cosa” rimane ciò che oggettivamente è: un orrore che deturpa un angolo del centro – già abbastanza maltrattato – della nostra città.

Federica
Federica
8 Giugno 2020 17:04

Una gabbia oscurata che non racchiude l affinità e il gusto stesso dell architettura antecedente, trasformatasi in un ibrido.

Giovanni Cucinotta
Giovanni Cucinotta
8 Giugno 2020 17:33

In un deserto e desolazione del centro di Messina ben venga ogni iniziativa qualificata che rianima il centro. Meglio il sole mare mare mattino nulla o l’immobilismo o i tanti squallidi locali in giro per la citta’?

Mario
Mario
8 Giugno 2020 22:12

Orrendo. Questo grande studio è stato capace di deturpare un edificio di tutto rispetto e contemporaneamente rovinare l’ambiente circostante.
Finitela di fare i fenomeni, non serve la laurea in architettura per capire quanto sia fuori luogo questo box fumatori da aeroporto.
La prossima volta affidate il progetto a chi ha consapevolezza dei luoghi!!

Davide
Davide
11 Giugno 2020 20:23
Reply to  Mario

Si non è proprio bello?
 
 

Last edited 3 anni fa by Davide
Davide
Davide
11 Giugno 2020 20:24

Ma il regolamento non dice che si può occupare solo il 50% del marciapiedi? E lasciare almeno due metri al passaggio pedonale?

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