MESSINA. Si continua a discutere del plesso scolastico di Mili S. Pietro colpito da un incendio nell’aprile del 2016, sul quale sono intervenuti a più riprese, nel corso degli ultimi anni, i due ex esponenti del M5s Paolo Mangano e Andrea Merlino. A fare il punto sulla situazione, dopo oltre 5 anni all’incidente che ne ha compromesso l’agibilità, è il presidente del “Comitato Vallata di Mili – Messina Sud” Pippo Blanca, che chiede all’Amministrazione dei provvedimenti urgenti.

Di seguito il testo della lettera, indirizzata al sindaco della città di Messina Cateno De Luca e agli assessori con delega alle Infrastrutture e alla Pubblica istruzione Salvatore Mondello e Laura Tringali.

«Gentile sig. sindaco, gentili assessori, intendo rappresentarvi l’apprensione dei cittadini di Mili S. Pietro e dei villaggi vicini per la situazione del plesso scolastico del villaggio, inagibile dall’aprile 2016 e non ancora ristrutturato. La notizia, del dicembre scorso, che il Comune ha ottenuto l’ammissione a finanziamento dell’intervento di ristrutturazione nell’ambito del Piano triennale di edilizia scolastica – annualità 2020 ha creato aspettative che rischiano di andare presto deluse. La posizione dell’intervento progettuale all’interno della graduatoria approvata con D.D.G. 1397 del 14/12/2020 (n. 92 – priorità 5/A – Comuni) non consentirà infatti l’arrivo del finanziamento ammesso in tempi celeri. Ciò porterà inevitabilmente, entro pochi mesi, alla chiusura definitiva sia della scuola primaria che della scuola dell’infanzia. Il calo delle iscrizioni alla primaria, infatti, è strettamente legato alla mancanza del plesso scolastico ed alla distanza di quello di Larderia inferiore dove al momento sono ospitate le classi. La scuola dell’infanzia inoltre, come sapete ospitata nella canonica del villaggio in locali presi in affitto dal Comune, in assenza di locali idonei chiuderà entro un anno, al pensionamento dell’insegnante; ciò potrebbe essere scongiurato con la trasformazione in scuola statale che, però, richiede locali più idonei degli attuali. La ristrutturazione del plesso scolastico significherebbe la salvezza di entrambe le scuole e garantirebbe alle famiglie del villaggio, già com’è noto penalizzato dalla posizione periferica, due servizi fondamentali. Vi chiedo pertanto di attivare con celerità la possibilità che il Ministero dell’Istruzione ha di intervenire per far fronte alle esigenze urgenti e indifferibili di messa in sicurezza dei plessi scolastici resi inutilizzabili da eventi calamitosi o emergenze strutturali utilizzando, in base alla L. 147/2013, art. 1, co. 206, i fondi della quota dell’8 per mille IRPEF destinati dai contribuenti allo Stato. Il Ministero, su richiesta degli Enti locali, è spesso intervenuto per garantire il diritto allo studio di alunne e alunni che altrimenti, come nel caso di Mili S. Pietro da ormai più di quattro anni, verrebbe Comitato Vallata di Mili – Messina Sud per la rinascita della vallata, da Puntale Bandiera allo Stretto irrimediabilmente leso. Con questa motivazione, da ultimo, il ministro Azzolina con D.M. 179 del 18/12/2020 ha finanziato con 2,5 milioni interventi di “messa in sicurezza di edifici scolastici anche a seguito di eventi quali alluvioni, eventi sismici, danni sui solai”. Il Comune riceverebbe, in tutto o in parte, le somme necessarie all’intervento (590.570,63 euro) in tempi che consentirebbero gli interventi per salvaguardare le due scuole. Certamente in ciò aiuterà il rapporto di dialogo costruttivo che questa Amministrazione ha instaurato con il sottosegretario all’Istruzione Barbara Floridia, che potrà da voi essere stimolata per indicare tempi e modalità della richiesta da presentare. In alternativa, vi invitiamo a considerare la necessità di provvedere a tali interventi con somme a carico del bilancio comunale. La spesa, certamente ingente, sarebbe ben giustificata dalla necessità di assicurare la continuità di due servizi di primaria importanza per le famiglie – scuola primaria e dell’infanzia – che in assenza di interventi risolutivi certamente decadrebbero a breve e, di riflesso, porterebbero ad un ulteriore inesorabile depauperamento demografico e socioeconomico dell’area. Rimanendo in attesa di vs. cortese riscontro, vi ringraziamo per l’attenzione che vorrete dare a questo problema di vitale importanza per le nostre comunità e che confidiamo portiate presto a definitiva soluzione».

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