MESSINA. Lo attirava in casa con la scusa della canna da pesca. un anziano di 76 anni sarebbe riuscito ad avvicinare un ragazzino di 11 anni e, con la scusa di regalargli la canna da pesca, toccarlo nelle parti intime.
Il gup Maria Vermiglio ha condannato l’anziano alla pena di cinque anni e sei mesi per violenza sessuale su minore e per detenzione di materiale pedopornografico, disponendo anche una provvisionale di 10mila euro per la parte civile . Quando i carabinieri si sono recati nell’ abitazione dell’anziano, dopo la denuncia del padre del ragazzo, hanno trovato anche materiale pedopornografico consistente in video ed immagini. La sentenza al termine del processo con il rito abbreviato.
La vicenda comincia nel 2016 quando il padre del ragazzo si presenta dai carabinieri denunciando che il figlio era stato palpeggiato nelle parti intime da un vicino di casa. L’uomo aveva riferito che in due occasioni l’anziano aveva chiesto al figlio di recarsi a casa sua con la scusa di regalargli una canna da pesca che poi il ragazzino aveva restituito. Una volta fatto salire in casa l’anziano lo avrebbe toccato nelle parti intime. Il ragazzino infastidito aveva reagito dicendogli smetterla ed era andato via, ma era rimasto talmente turbato che, una volta tornato a casa, si era confidato con i genitori. Il padre si era subito recato dal vicino chiedendo conto ma lui si sarebbe difeso sostenendo che era solo un gioco. Era seguita la denuncia ai carabinieri che a seguito di una perquisizione in casa dell’anziano avevano trovato materiale pedopornografico, come video e immagini procurati da siti internet che erano stati sequestrati.
L’accusa si è basata anche su un incidente probatorio nel corso del quale è stato sentito il ragazzo in audizione protetta. Il gup ha quindi inflitto 5 anni e 6 mesi all’anziano, disponendo anche una provvisionale di 10mila euro per la parte civile