MESSINA. Sono ben 1700 le firme raccolte per abolire il pagamento del pedaggio di Ponte Gallo. A lanciare la petizione, nelle scorse settimane, il consigliere della VI circoscrizione Mario Biancuzzo, che in una nota ne chiede nuovamente l’abolizione, puntando il dito sulla gravissima disparità di trattamento ai danni dei residenti nella zona nord della città, costretti da 45 anni a pagare “il pedaggio più caro d’Italia”. 

«Come è noto – scrive Biancuzzo – la barriera autostradale dell’A20 con uscita denominata erroneamente o volutamente Villafranca Tirrena è ubicata nel territorio del Comune di Messina, località Messina Nord. Sin dalla realizzazione dell’autostrada inaugurata nel 1972, il tratto segnato in oggetto è stato gravato da pedaggio, così come gli altri tratti in tangenziale. Dopo qualche anno questi ultimi tratti sono stati sgravati dal pagamento, mentre l’unico svincolo rimasto a pagamento è stato quello di Ponte Gallo, casello ubicato, anzi svincolo ricadente nel territorio del Comune di Messina. Il tratto in questione, pur essendo tangenziale è uno dei tratti più costosi sul territorio nazionale infatti per percorrere circa 11 km bisogna sborsare 1 euro e 20 centesimi. Tale disparità di trattamento è vissuta dai cittadini messinesi come una discriminazione e pertanto non accettata. Ciò ha fatto si che negli anni, sia le associazioni di consumatori, quanto singoli cittadini, abbiano chiesto più volte con esposti e denunce, anche a mezzo stampa, di abolire il pagamento del pedaggio sulla tangenziale del centro cittadino alla barriera di Ponte Gallo considerandolo un abuso ed un atto di ingiustizia, anche con proteste pacifiche. Inoltre, si precisa che la barriera in argomento non consente l’ingresso e l’uscita dall’autostrada in entrambi i sensi di marcia, trattandosi piuttosto di una bretella che consente la sola uscita dalla sede autostradale per i mezzi provenienti da Messina e l’ingresso in tangenziale solo direzione Messina. Per cui non può definirsi un vero e proprio casello ma di una semplice bretella eseguita nel 1972 esclusivamente per soddisfare le esigenze dei cittadini residenti nei villaggi della riviera nord. Ultimamente con l’apertura dell’ingresso sulla tangenziale a San Michele i km da percorrere sono circa 7 ma sempre 1 euro e 20 centesimi bisogna sborsare al casello di Messina Nord che chiamano, ingannevolmente, Villafranca. Chissà perché. Facciamo un esempio pratico di due differenti percorsi partendo dallo stesso punto:

  1. siamo a San Michele, Comune di Messina, entriamo allo svincolo di Giostra, scegliamo direzione Palermo, usciamo allo svincolo Messina Nord  senza mai uscire dal territorio del Comune di Messina. Abbiamo fatto circa 7 km di tangenziale costo 1 euro e 20 
  2. siamo sempre a San Michele ed entriamo allo svincolo di Giostra, stavolta scegliamo direzione Catania e usciamo allo svincolo di Messina Sud. Anche in questo caso non siamo mai usciti dal Comune di Messina, ma abbiamo fatto 12 km di tangenziale, percorso più lungo. Costo zero. 

Tale disparità di trattamento è ingiustificata, intollerabile e gravissima. I cittadini residenti nella zona nord della città non accettano più questa discriminazione».

«Il Parlamento Europeo  – prosegue il consigliere – ha dichiarato illegittimo il pedaggio della tangenziale di Napoli accogliendo un emendamento proposto dell’europarlamentare Fulvio Martusciello riguardante le strade che delimitano le aree urbane, pertanto il Governo Italiano dovrà tenere conto del voto che arriva da Strasburgo invitando a sancire la revoca delle concessioni ai gestori che fanno pagare il transito sulle autostrade urbane. Pertanto, il pedaggio più alto d’Italia,  €1,20 per attraversare  Messina non sono dovuti. Chiedo al Presidente del Consiglio dei Ministri, Palo Gentiloni, l’eliminazione del pedaggio presso la bretella allo svincolo ed all’entrata della tangenziale di Messina Nord per tutti i cittadini residenti nel Comune di Messina.  Il pagamento non è dovuto. “Non si può tassare per legge l’attraversamento del perimetro cittadino”. Quindi il pedaggio di Ponte Gallo, denominato ingannevolmente Villafranca, territorio di Messina, è per legge …. “fuorilegge”. Bisognerebbe restituire ai cittadini messinesi gli incassi indebitamente riscossi da 45 anni».

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