MESSINA. Chi ha inventato la mafia? Ma questi mafiosi non si possono cercare un lavoro? Quando uccidono qualcuno, non pensano ai loro figli? Queste e tante altre domande, semplici e spontanee, durante la tappa messinese di “Meglio il lupo che il mafioso”. Al via la seconda edizione del progetto siciliano itinerante, promosso dalla Fondazione “Rocco Chinnici”, ideato e curato dalla giornalista Eleonora Iannelli, già sperimentato con successo nel 2016, in quattro scuole a Palermo.

Quest’anno il progetto si sviluppa in riva allo Stretto, con nuove testimonianze di memoria storica e vari contributi di educazione alla legalità. Le lezioni, gli incontri e i laboratori di fantasia e creatività coinvolgono gli alunni di otto plessi dell’Istituto comprensivo Villa Lina- Ritiro, sempre molto attivo e indicato ufficialmente da don Luigi Ciotti di “Libera” come modello di Scuola da seguire. A coronamento del progetto, sarà realizzato un nuovo instant-book, un libro scritto da Eleonora Iannelli tra i banchi di scuola, con disegni e pensieri dei bambini. Grazie alla Fondazione Chinnici, “Meglio il lupo che il mafioso 2” verrà donato agli alunni direttamente coinvolti, ma pure distribuito da Navarra editore in tutte le librerie. Il volume 1, partito da Palermo, è ancora in corso di presentazione in tante scuole siciliane ed è stato recentemente ristampato.

«La Fondazione – sottolinea Giovanni Chinnici – continua a rivolgersi anche alla Scuola primaria, come mio padre Rocco amava fare. È da lì che si deve iniziare, piantando semi di legalità. Quest’anno abbiamo scelto Messina e realizzeremo il progetto in alcuni territori socio-economici particolarmente a rischio, dove fare prevenzione è di fondamentale importanza». «Con le giuste strategie educative e didattiche, – dice Eleonora Iannelli – si può fare breccia anche nei più piccoli e trasmettere un messaggio incisivo. Addirittura, quest’anno, stiamo coinvolgendo alcune pluriclassi nei villaggi periferici, comprendendo perfino alunni di prima elementare. Tutti felici di essere amici del lupetto che è la mascotte del progetto. Viva il lupo, abbasso il mafioso». «Siamo contenti di essere stati scelti come scuola campione – commenta la dirigente scolastica, Giovanna De Francesco – e cercheremo di fare tesoro anche di questa esperienza. Non si fa mai abbastanza in tema di prevenzione e noi ci sforziamo sempre di sfruttare tutte le opportunità, con vari strumenti e approcci educativi, dall’arte alla musica, dal canto alla recitazione, alla scrittura creativa e ai concorsi nazionali”.

 

 

 

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