MESSINA. Non solo non accenna a terminare, ma la guerra ormai aperta tra il Partito Democratico e Cateno De Luca si arricchisce ogni giorno di nuovi episodi e nuovi protagonisti. Ieri i pomeriggio un comunicato dei consiglieri Antonella Russo, Gaetano Gennaro, Alessandro Russo e Felice Calabrò, che rispondevano a De Luca come ultimo capitolo di un botta e risposta che va avanti da giorni. Prima, qualche giorno fa, un comunicato dei democratici che chiedevano conto e ragione del mese e mezzo di assenza del primo cittadino, seguito da una risposta piccata da parte degli assessori di De Luca, una replica da parte degli stessi consiglieri Pd, fin quando De Luca stesso è entrato a gamba tesa in un video dal “contenuto esplicito”.
Ad intervenire, ieri sera, sono stati prima il presidente del consiglio comunale Claudio Cardile, che è del Pd ma è entrato nella tenzone col suo ruolo istituzionale e non con quello politico, e subito dopo 25 tra militanti e simpatizzanti democratici.
“I toni e gli scontri che scaturiscono dalla prolungata assenza del Sindaco di Messina da Palazzo Zanca – scrive Cardile – hanno superato i limiti del confronto istituzionale tra Amministrazione e Consiglio Comunale. Non possono essere consentiti attacchi personali ai consiglieri comunali, i quali legittimamente esercitano le loro funzioni. Le discussioni devono rimanere sempre nell’alveo di un equilibrato e civile dibattito politico. Quando questo non avviene e si colpiscono in maniera diretta le persone nella loro vita privata o professionale si scende ad un livello che questa presidenza non può accettare e consentire. È indubbio che nessuno ha voluto speculare sulle problematiche familiari del Sindaco, conseguentemente appare evidente che la reazione dello stesso è stata oltremodo esagerata superando i limiti di un confronto politico che, pur aspro e conflittuale, mai deve sfociare nel dileggio di chi legittimamente può avere opinioni diverse. La città di Messina, come tutto il Paese, sta attraversando un periodo di grande difficoltà nel fronteggiare le pesanti conseguenze economiche e sociali della crisi epidemiologica da Covid-19. Non possiamo – conclude il presidente del consiglio comunale – permetterci alcuna distrazione e dobbiamo, tutti insieme, abbassare i toni della dialettica politica e dedicare ogni nostro sforzo a dare risposta allo stato di necessità e bisogno in cui versa la nostra comunità”.
Non così diplomatici, invece, i 25 firmatari della lettera aperta: “Esprimiamo piena solidarietà ai consiglieri comunali del gruppo PD, ed agli altri consiglieri, oggetto del vergognoso attacco del Sindaco De Luca, che, con i suoi reiterati comportamenti, fa emergere, sempre di più, la sua concezione “padronale” della cosa pubblica. I consiglieri comunali del PD e l’intero Consiglio Comunale non debbono “rendere conto” del loro operato né al Sindaco ne alla sua giunta “fiduciaria”, ma solo ai cittadini elettori messinesi. Respingiamo, nel contempo, il subdolo tentativo di far passare i consiglieri comunali, nel loro complesso, come “collaboratori” della Amministrazione Comunale, perché tale concetto, che è insito nella livorosa dichiarazione del Sindaco, minerebbe alla base le regole fondamentali della differenziazione dei ruoli dei diversi organi istituzionali, propri di ogni consesso democratico”.
I firmatari sono Nicola Alpino, Luigi Beninati, Michele Bisignano, Salvatore Brigandí, Angela Bottari, Francesco Capria, Fulvio Capria, Francesco Fucile, Gabriele Freni, Giovanni Giacoppo, Laura Giuffrida, Armando Hyerace, Gaetano Isaia, Erika La Fauci, Giovanni Mangano, Nicola Marchese, Giovanni Mastroeni, Domenico Mazza, Filippo Panarello, Massimo Parisi, Luca Raffaele, Enrico Ricevuto, Antonio Saitta, Marisa Trimarchi, Nuccio Zullo