MESSINA. Prima l’affondo del Pd, poi la difesa piccata e il contrattacco da parte della Giunta. Adesso un nuovo assalto da parte dei consiglieri comunali democratici Antonella Russo, Gaetano Gennaro, Felice Calabrò e Alessandro Russo: la questione dell’assenza prolungata di Cateno De Luca continua a tener banco.

Due sere fa, il comunicato dei consiglieri del Pd in cui si chiedeva conto dei motivi dell’assenza del sindaco in “ritiro” a Fiumedinisi ormai dall’8 maggio, che ha avuto in serata un velenosissimo strascico, perchè, a stretto giro di posta, qualche ora, sulla pagina facebook ufficiale del comune di Messina, ma anche sul sito istituzionale di Palazzo Zanca, è stato pubblicato un comunicato, piuttosto pungente, della giunta, di attacco diretto agli esponenti democratici, senza nemmeno troppo mandarle a dire.

Ieri, la risposta puntuta dei democratici. “La nota a firma dagli Assessori della Giunta De Luca, diramata tramite l’ufficio stampa comunale (n. 627 del 17 Giugno 2020 dal titolo “Dichiarazioni consiglieri PD: nota della Giunta Municipale”) in risposta al nostro comunicato di ieri merita una risposta, se non altro per alcuni aspetti politicamente rilevanti che interessano la città“, scrivono in premessa i quattro consiglieri.

“In primo luogo, registriamo un certo nervosismo in seno ai componenti della Giunta De Luca, i quali hanno avvertito l’immediata esigenza di effettuare una difesa d’ufficio nei confronti del Sindaco e l’hanno fatto, peraltro, in modo evidentemente scomposto e offensivo. A tal proposito, non possiamo non evidenziare che fino ad oggi mai nessuna amministrazione si era permessa di utilizzare l’Ufficio stampa comunale per scrivere una nota dal chiaro contenuto politico e polemico nei confronti di un partito o di un gruppo consiliare. Per il futuro non lasceremo che gli organi d’informazione istituzionali vengano impropriamente utilizzati da chi governa la città in questo modo e per questo quanto accaduto sarà oggetto di adeguato approfondimento in altra sede. Tuttavia, rimane l’evidente caduta di stile degli assessori o dei loro ispiratori.

D’ora in avanti avremo consapevolezza che chiedere chiarezza sui fatti che interessano la città, cercare di capire quali siano le reali motivazioni dell’impedimento del primo cittadino, chiedere di conoscere quando tornerà ad occuparsi di Messina a tempo pieno o esprimere un giudizio su un’iniziativa dal chiaro intento politico come quella di ricorrere al T.A.R. Lazio per impugnare il Decreto del Presidente Mattarella, non è un modo legittimo di svolgere un ruolo di controllo sull’operato dell’Amministrazione, ma un attacco e un’offesa personale al Sindaco. Riteniamo, invece, che i quesiti e le riflessioni poste siano, non solo dovuti, ma di chiaro interesse di tutti i cittadini.

La risposta con tono piccato degli Assessori e non del Sindaco direttamente dimostra nei fatti che c’è qualcosa che non va e la città vorrebbe sapere se è così. In realtà, dagli Assessori in carica ci saremmo aspettati ben altro tipo di comunicato. Ad esempio sull’attività svolta da alcuni di loro, almeno per poter giustificare la loro presenza in Giunta, oppure qualche chiarimento sulle notizie pubblicate a stampa che riferiscono dell’appartenenza di alcuni di loro ad ambienti della massoneria. Su questo, certamente, la città attende risposte e, invece, tutti in coro a fornire giustificazioni al loro dante causa politico, accuse e soprattutto insulti agli avversari politici.

Non ci appassiona sapere con chi si incontra De Luca, però, riteniamo che affermare che Salvini abbia “ben compreso le ragioni di uomo occupato e preoccupato per le condizioni di salute del padre” e che di conseguenza non c’è stato alcun incontro non faccia altro che confermare i rumors che circolano in città e provincia. Non spetta certo a noi fornire prove. Questa è materia di Tribunali e, di certo, non crediamo che incontrare un leader politico sia un reato, anche se nel caso di specie potrebbe anche essere una colpa, ma del resto è vero il detto “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”. Un fatto è certo però, che se si trova il tempo per incontrare leader di partiti politici nazionali e non quello per amministrare la città, è un fatto che assume rilievo per i cittadini messinesi.

Non crediamo, inoltre, che spetti a noi chiedere scusa, ma piuttosto a chi utilizza termini inappropriati ed offensivi nei confronti di Consiglieri comunali eletti dalla città e non certo cooptati dal Sindaco. Non ci sentiamo offesi personalmente, ma riteniamo lo siano tutti i cittadini messinesi che ci hanno voluto al Consiglio comunale o coloro che credono nelle istituzioni e nel valore democratico che deriva dal loro rispetto.

Siamo fermamente convinti, infine, che questa Amministrazione non ha nulla da difendere rispetto alla vicenda dell’ordinanza annullata dal Presidente della Repubblica, semmai ha qualcosa da giustificare alla città, visto peraltro l’autorevole parere espresso dal Consiglio di Stato secondo il quale le scelte operate sono illegittime.

 

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