PALERMO. Anche il capoluogo della regione va al voto ma con grandi problemi. Oltre alle indagini della procura sul voto di scambio di alcuni candidati del centrodestra, le 600 sezioni elettorali in città hanno tardato ad aprire perché mancavano presidenti di seggio e scrutatori. Secondo quanto risultava all’ANSA, durante le riunioni preliminari e preparative al voto di sabato 11 giugno, decine di presidenti e scrutatori selezionati non si sono presentati nel primo pomeriggio per le operazioni. Non solo. In diverse sezioni non sono state consegnate le schede, elettorali che vanno firmate. Si parla di decine di migliaia di schede non ancora arrivate. Nella notte del 12 giugno, a meno di 5 ore dall’apertura dei seggi arriva la denuncia di una scrutatrice rispetto le condizioni di lavoro. A Palermo si è registrata una situazione di caos nella costituzione dei seggi a causa del forfait, all’ultimo momento, di oltre un centinaio di presidenti e scrutatori. La Prefettura è stata impegnata per tutta la notte nel tentativo di risolvere questa situazione, con la nomina di sostituti, in modo da consentire il regolare svolgimento delle operazioni elettorali. Malumori e disagi vengono segnalati in diverse sezioni. Così all’apertura dei seggi, molte sezioni ancora devono essere formate. Nella mattinata arrivano anche i vari candidati a denunciare lo stato in cui si stanno svolgendo le consultazioni. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, propone al governo nazionale di posticipare la chiusura dei seggi a lunedì 13 giugno. Il sindaco uscente Leoluca Orlando, invece, dichiara: “In questo momento servono responsabilità e rispetto delle istituzioni. Sono inaccettabili gli attacchi nei confronti degli organi competenti, attacchi che rischiano di nascondere le responsabilità che verranno accertate dall’Autorità giudiziaria di quanti hanno rifiutato, senza giustificato motivo, la nomina”.  Alle ore 12, l’Ansa dichiara che: “La Procura di Palermo valuterà le segnalazioni che sono state inviate dal Comune sul caos seggi determinato dalla decisione di decine di presidenti di di dare forfait. I reati che potrebbero prospettarsi vanno dall’interruzione di pubblico servizio, al rifiuto di atti d’ufficio. Sono diversi i seggi rimasti chiusi nei quali gli elettori non hanno potuto votare ancora. Gli inquirenti dovranno accertare se la decisione di non presentarsi presa da alcuni presidenti, che dopo la nomina assumono la qualifica di pubblico ufficiale, sia stata adeguatamente motivata e i termini entro i quali l’abbiano comunicata. Sul caos seggi indagherà il pool di pm coordinato dall’aggiunto Sergio Demontis.”  Solamente alle 15:15, secondo l’agenzia di stampa, si sarebbero insediate tutte le 600 sezioni elettorali.

FONTE: ANSA

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments