MESSINA. A luglio 2017 la rielezione, a gennaio 2018 la decadenza esecutiva (con tanto di voce grossa da parte del consiglio nazionale), ad aprile il “rientro” in consiglio dei decaduti: per gli ingegneri messinesi è stato un anno travagliato. Perchè l’ex presidente Santi Trovato, ed i consiglieri Antonio Barone, Giuseppe Rando e Gianluca Mirenda, decaduti per aver già ricoperto tre mandati esecutivi dopo un tira e molla lungo mesi, che è arrivato fino ai vertici nazionali dell’ordine, continueranno a sedere al tavolo del consiglio dell’ordine messinese, presenziando alle sedute nonostante la decadenza. In qualità di esperti.

Lo ha stabilito il presidente Francesco Triolo, subentrato alla presidenza proprio a Trovato, nella convocazione per la seduta di consiglio con il nuovo assetto, coi quattro nuovi consiglieri (Antonino Platania, Barbara Milio, Arturo Alonci e Giuseppe Ricciardi) al posto dei decaduti. Nella convocazione, subito dopo l’ordine del giorno, Triolo informa i consiglieri del fatto che alla seduta di oggi pomeriggio 23 aprile, alle 15.30, “i colleghi Trovato, Barone, Rando e Mirenda parteciperanno alla riunione senza diritto di voto sulle singole deliberazioni, ai sensi dell’articolo 2 comma 5 del regolamento di funzionamento del consiglio dell’ordine”.

Un articolo, quello che permette che in consiglio possano assistere ai lavori colleghi “anziani”, contenuto nel regolamento interno all’ordine che è stato approvato il 19 novembre del 2012. La questione, però, è tutt’altro che risolta: perchè ad un gruppo di consiglieri non è andata giù la decisione del presidente di “allargare” la riunione ai decaduti, e sono pronte altre carte bollate. A poco meno di un anno dalle elezioni, quindi, per l’ordine degli ingegneri di Messina si profila una nuova primavera calda.

 

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