MESSINA. Abbiamo scherzato, un’altra volta. Dopo un confronto tra l’amministrazione (rappresentata dall’assessore alle Attività Produttive Dafne Musolino) e associazioni di categoria e dei gestori dei locali di ristorazione e somministrazione di cibi e bevande, l’ordinanza “coprifuoco” firmata dal vicesindaco Salvatore Mondello sarà modificata pesantemente. Le parti si sono accordate per la cessazione di vendita alcoolici alle 2 per tutta la settimana invece che alle 20. Consentita la vendita da asporto, ma resta il divieto di consumo in luogo pubblico (quindi le piazze, le vie, i parchi, le ville, i giardini, le spiagge libere, i litorali ed i torrenti).
L’accordo andrà adesso ratificato con una nuova ordinanza che consentirà di uniformare l’orario di chiusura degli esercizi commerciali a quello previsto dalle altre due città metropolitane di Catania e di Palermo, portandolo dunque fino alle ore 2,00, consentendo anche la vendita da asporto e la consegna a domicilio entro tale limite orario.
“L’amministrazione, dopo avere ottenuto la condivisione del divieto del consumo di alcol in tutti i luoghi pubblici e aperti al pubblico (ivi comprese le piazze, le vie, i parchi, le ville, i giardini, le spiagge libere, i litorali ed i torrenti) ha manifestato la propria disponibilità tenuto conto che, come è stato ribadito fin dall’inizio, non si è mai inteso punire o limitare l’esercizio dell’attività imprenditoriale ma solo contrastare gli assembramenti e i comportamenti illeciti che derivano dalla violazione delle disposizioni di ordine pubblico”, si legge in una nota.
“Cessano i divieti relativi alla vendita di asporto di bevande alcoliche che, in considerazione del condiviso divieto di consumo di alcol al di fuori dei locali, non costituisce più un problema: chi vuole acquistare una bevanda alcolica insieme al prodotto alimentare sa che in nessun modo gli sarà consentito di consumare la bevanda al di fuori di un locale, e dunque viene meno il rischio dell’assembramento così come viene meno il pericolo che la bevanda venga sorseggiata per strada”, ha spiegato Dafne Musolino.
Ma che razza di modo di amministrare è? Prima si spara una scemenza e poi devono arrivare i cittadini a far capire la scemenza all’amministrazione e poi cambiare idea di nuovo… Ma si può??