MESSINA. Nella mattinata di domenica scorsa, 2 giugno, si è svolto l’evento nato dalla collaborazione tra l’Officina del Sole ed il Museo dell’Opera dei Pupi Rosario Gargano di via Oratorio S. Francesco.

I visitatori sono stati guidati nel museo da Sara Gargano e hanno avuto l’opportunità di assistere all’estemporanea d’arte e al laboratorio del fumettista Lelio Bonaccorso che ha spiegato come disegnare un personaggio, la sua anatomia e come si muove nello spazio.

Bonaccorso ha ribadito la volontà di valorizzare le realtà culturali messinesi come il museo Gargano. Si tratta infatti di un luogo ricco di storia e tradizione ed è stato inserito tra le location consigliate dal Comitato degli artisti durante “la via degli artisti”.

Le visite guidate sono la perfetta occasione per approfondire la cultura dei pupi, che affonda le sue radici nella tradizione siciliana, e per scoprire le unicità delle rappresentazioni messinesi.

La famiglia Gargano in particolare ha la tradizione più antica, risalente ai primi dell’Ottocento.

“Questa attività – racconta infatti Sara Gargano – inizia nei primi dell’ ‘800 ed è stata portata avanti con grande passione e tenacia, arrivando alla sesta generazione.”

Il museo, inaugurato un paio di mesi fa, ospita oggi, a pochi passi dal Duomo, più di 700 pezzi, “non solo pupi, ma tutto il corredo, i fondali, la scenografia, gli attrezzi di lavoro, i manoscritti, i canovacci.”

“Crediamo in quello che ci è stato lasciato di storia e tradizione”, continua Gargano. “Stiamo cercando di divulgarlo anche alle nuove generazioni.” Il museo, infatti, ospita spesso scolaresche e organizza attività e laboratori.

Gargano ha anticipato l’intenzione di incrementare questi laboratori e rivolgerli non solo a bambini e ragazzi, ma anche agli adulti, spiegando: “Comprenderanno la costruzione dei pupi, i ricami, la pittura, il disegno. Mi piacerebbe dare valore anche alla letteratura del puparo.”

“Al di là delle storie tratte dai reali di Francia, dall’Ariosto o da Giusto Lodico, – ha aggiunto – ci sono opere inedite che sono state realizzate dai pupari e devono essere valorizzate, perché questa parte della letteratura è un valore aggiunto all’attività teatrale. Ci sono tantissime cose e temi in cui spaziare, per entrare anche nel sociale e nella modernità. ”

 

 

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