Monta la preoccupazione per la nuova rete ospedaliera e montano le proteste. Dopo l’allarme sulla chiusura del pronto soccorso pediatrico del Policlino che non chiuderà, sono in agitazione gli eoliani che promettono proteste anche eclatanti per la riduzione dell’assistenza sanitaria a Lipari.

In un’atmosfera sempre più accesa interviene Beppe Picciolo, capogruppo all’Ars di Sicilia Futura che sulla Sanità siciliana ribadisce la necessità di dare attuazione al decreto ministeriale 70 del 2015 garantendo principalmente la perequazioni degli organici perché proprio tenendo fede a questo principio di un’equa distribuzione delle forze sanitarie sull’intero territorio nazionale potrà iniziare una nuova era per la nostra “sofferente” sanità. 

Picciolo sottolinea quindi “che i dati citati ieri tristemente dal Ministro Lorenzin dimostrano che purtroppo la aspettativa di vita media tende a ridursi maggiormente al Sud per via di una peggiore offerta sanitaria. Ecco quindi le vere domande che tutti noi cittadini dobbiamo fare alla Politica con la “P” maiuscola per metterci al passo della sanità evoluta del nord Italia: pari condizioni di partenza e ricerca massima della qualità dei servizi. Per far questo qualche “correttivo definitivo” dovremo dunque prenderlo perché dopo i tanti “guasti” prodotti dalle politiche sanitarie del passato continuare a garantire una imperante mediocrità non è più accettabile. Con la nuova rete ospedaliera le eccellenze saranno solo valorizzate. E mi riferisco nello specifico, tra le altre, al pronto soccorso Pediatrico con pediatra d’urgenza ed O.b.i che con i vertici della pediatra regionale abbiamo contribuito (modestamente) ad istituire a Messina nel 2015, realizzando risultati esaltanti, che mai nessuno potrà mettere in discussione per qualità e quantità di prestazioni erogate. Di questo bisogna parlare oggi: solo di qualità e produttività un binomio divenuto inscindibile. Perché l’uno è funzionale all’altro”.

“Stesso ragionamento – conclude l’esponente di Sicilia Futura – vale per la rete messinese del 118 che rappresenta un unicum in Sicilia e deve essere illustrata (domani sarò anche per questo ancora una volta a Roma al Ministero) quale modello sperimentale da esportare. Dunque nessuna concessione da ottenere ma solo diritti da consolidare per ribadire che chi non si adeguerà a questi standard funzionali ed operativi il primo gennaio del 2019 rischia, pur ritenendosi il “centro mondiale della medicina interplanetaria” , di essere miseramente ridimensionato se non chiuso. E le risorse economiche e professionali liberate saranno (ed era ora!!!!), reinvestite sulle eccellenze quali ad esempio la Pediatra od il potenziamento ulteriore del 118.  I mediocri abituati a “galleggiare ” (sempre meno fortunatamente), per ciò che saranno le mie competenze… sono già avvisati”.

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