MESSINA. Il Museo di Messina è ufficialmente intitolato a Maria Accascina.

La città riconosce quindi il valore della grande curatrice e storica dell’arte italiana, dando il suo nome al Museo che ha contribuito a rilanciare, essendone stata direttrice durante un delicato periodo di ricostruzione, dal 1949 al 1963.

La cerimonia di intitolazione è stata ieri, 5 aprile, alle 18:30, tenuta dall’Assessore regionale ai beni culturali Francesco Scarpinato e il direttore del Museo Orazio Micali, alla presenza del sindaco Federico Basile e delle autorità civili e militari. La giornata è stata inoltre arricchita da una lectio magistralis su Maria Accascina, tenuta dalla professoressa Maria Concetta Di Natale dell’Università di Palermo, e dallo spettacolo “La tenacia di Maria”.

Orazio Micali ha aperto l’evento, ricordando il lavoro per la stipulazione del decreto 40 che ha già stabilito il cambio di nome lo scorso 29 marzo e introducendo poi l’Assessore Scarpinato.

L’assessore si è detto felice “perché diamo merito ad una donna che ha immaginato il futuro, è riuscita ad aprire il museo al pubblico e rendere merito a questa città che amo profondamente.”

Il direttore Micali ha poi ripercorso le date più importanti della storia del museo, alle quali il 29 marzo si va ad aggiungere. Particolare attenzione è stata posta sul lavoro di recupero fatto dopo il terremoto del 1908 e dopo la seconda guerra mondiale. “Due figure – ha detto – ci stanno particolarmente a cuore. Una è quella di Salinas, a cui dobbiamo il recupero e il salvataggio di moltissime opere dalle macerie del terremoto. Ma quella grandissima massa di opere d’arte è arrivata qui e ci è rimasta per decenni, finché non è arrivata Maria Accascina.”

“L’intervento che fece non fu semplice. Accascina è stata una donna che ha rotto gli schemi ed è stata direttrice nel ’49, quando non era facile essere nominata in un mondo di maschi. Solo nei primi cinque anni seguì una quantità enorme di problemi e criticità. Il 6 giugno del 1954 ha portato questo museo all’apertura al pubblico. Da lì è partita la sua seconda scommessa: fare in modo che il museo potesse riconoscersi nella città e la città nel museo.” 

“Questo – ha poi aggiunto – è un passo che si deve ancora compiere: legare queste due realtà in modo che si riconoscano l’una nell’altra. La sede del museo ha bisogno ancora di crescere perché questo museo ha tantissimo potenziale.”

La cerimonia si è quindi conclusa con la lectio magistralis della professoressa Di Natale, che ha anche raccontato il suo legame personale con Maria Accascina.

“La sua vita – ha detto – ha in qualche modo segnato le tappe della mia. Lei ha fatto tantissimo. Ha portato a compimento traguardi grandissimi, ma sembra quasi che mi abbia lasciato dei compiti. È stata pioniera negli studi di argenteria e ha individuato i gruppi principali dell’oreficeria di Sicilia, dandomi modo di studiarli.”

La professoressa si è infine addentrata nel racconto della vita e della carriera di Maria Accascina, che descrive come “una figura di donna accattivante, una presenza dalla quale era evidente che si trattasse di una donna che aveva lasciato un segno.” 

In serata la storia di Maria Accascina è stata anche portata in scena dall’interpretazione di Mariapia Rizzo, con lo spettacolo “La tenacia di Maria”, regia di Giovanni Maria Currò e Mauro Failla e adattamento di Giusi Arimatea.

Lo spettacolo andrà nuovamente in scena oggi alle ore 21:00. È possibile assistere gratuitamente, prenotando al numero 3888110618.

 

 

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