MESSINA. La morte del regista messinese Gianfranco Serraino? Non è avvenuta al culmine di una lite. E’ quanto dichiara il fratello minore Giorgio, intervenuto con una nota dove racconta una versione molto differente da quella che è girata in questi giorni, anche rispetto ai giornali locali di Los Angeles, dove si trovava il cineasta quando è stato accoltellato nel suo appartamento (qui la notizia).

“Da quello che abbiamo appreso finora non si è trattato di un evento avvenuto al culmine di una lite. Il ricercato era una persona estranea alla casa, e noto per problemi psichici. Mio fratello si trovava a casa assieme ad un amico quando ha ricevuto la notizia di un finanziamento grazie al quale avrebbe potuto produrre il suo prossimo lavoro”, spiega il fratello del regista.

Doveva essere un giorno lieto, invece l’amico che era in casa con lui si è allontanato per andare al supermercato e acquistare cibo e bevande per festeggiare la notizia, al suo rientro ha trovato Gianfranco senza vita. Non era invece in corso nessuna festa come è stato erroneamente riportato”, sottolinea.

“L’esito tragico che ha coinvolto Gianfranco – spiega ancora Giorgio – sembra dunque essere avvenuto in circostanze completamente accidentali. Restiamo in attesa di maggiori informazioni da parte della Farnesina, soprattutto attendiamo di sapere se le autorità americane saranno in grado di rintracciare l’assassino di nostro fratello, attualmente fuggitivo”. Il regista che era partito dalla Sicilia all’età di 18 anni, lascia a Messina un fratello e due sorelle, mentre a San Francisco vive un secondo fratello.

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