MOLFETTA. È durata quasi dodici ore la protesta di Salvatore Scardigno, messinese residente a Molfetta che dalle 5 di questa mattina si era barricato in casa minacciando il suicidio e sparando anche dei colpi di pistola a salve dal balcone.

Il 53enne, ex carabiniere di Messina si è barricato in casa all’alba di questa mattina dopo aver visto che i carabinieri stavano controllando la sua auto. L’uomo ha inizialmente lanciato oggetti dal balcone,  un secchio di vernice e poi ha sparato con una pistola scacciacani per, poi infine, minacciare di togliersi la vita.

Dopo un confronto telefonico con il sindaco di Molfetta – riportano i giornali locali – e all’aiuto dei mediatori, Scardigno è stato convinto ad uscire dalla sua abitazione e consegnarsi alle forze dell’ordine.

L’uomo, congedato dall’Arma per motivi disciplinari, è già stato in passato arrestato e condannato. Da ottobre è stato allontanato dall’Arma e ha obbligo di dimora dalle 21 alle 7.

Il 2 ottobre 2020 Scardigno, dopo aver ricevuto il licenziamento si cosparse il corpo di liquido infiammabile all’interno della Cattedrale di Molfetta: fu tratto in salvo dai carabinieri e dal sindaco Tommaso Minervini.

L’uomo qualche anno fa fece partire una protesta all’interno del Duomo di Messina.

 

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