Alcuni anni fa ho scoperto che il mio ceppo ha una storia antica. Una studiosa francese, Patricia Bourcillier, ha pubblicato un volume di 480 pagine, La Mémoire Oubliée des Todesco, nel quale si ricostruisce la storia dei Todesco, di origine cimbra, dall’epoca carolingia fino al XX secolo, scoprendo che alla fine del ’400 un ramo di essi si impiantò in Veneto, a Solagna, da dove si sparse in molti centri della Repubblica Veneta, in particolare nei cosiddetti Sette Comuni.
Anni prima avevo invece registrato che il cognome Todesco si trovava inserito nell’elenco delle famiglie di origine ebraica presente nel famigerato “Protocollo dei Savi Anziani di Sion”, pubblicazione di propaganda antisemita risalente al 1903 che denunciava un presunto complotto internazionale ebraico volto a perseguire un piano di dominio mondiale degli ebrei attraverso l’alta finanza e l’agitazione terrorista, della quale è stato dagli storici documentata la natura di ignobile falso costruito a tavolino, dapprima per giustificare i pogrom antiebraici nell’impero degli zar e successivamente, attraverso la sua diffusione in Europa a opera di esuli russi dopo la Rivoluzione d’Ottobre, fatta propria da fascismo e nazismo per avallare la persecuzione e il genocidio degli ebrei.
Alla luce di tutto ciò ho sempre pensato con simpatia a questa lontana origine ebraica del mio ceppo, non fosse altro che per la personale solidarietà con questo popolo per i pregiudizi su di esso da sempre presenti nella storia degli ultimi duemila anni (deicidi, come implicito nella presenza dei “giudei” in molte feste popolari) e le persecuzioni subite dal Medioevo in poi, fino a giungere all’infame olocausto del secolo scorso e agli orridi antisemitismi di quello attuale.
Senonché, la politica perseguita dal governo Netanyahu e la scandalosa condotta di quasi tutti i governi occidentali, compresa la nostra pavida compagine governativa, acquiescenti rispetto al genocidio dei Palestinesi perpetrato da Israele, piuttosto che tentarmi di rintracciare barlumi di verità presenti in quel falso documento (che rimane una bufala planetaria) mi induce a tracciare una netta distinzione tra l’ebraismo, che si è nel corso dei secoli affermato attraverso mirabili realtà e straordinarie figure (dalla Qabbala ebraica a Filone d’Alessandria, da Karl Marx a Sigmund Freud, da Walter Benjamin a Zygmunt Bauman), e il sionismo, ideologia di fanatici cui fa comodo credere ancora nel “dio degli eserciti” e nelle mitologie del “popolo eletto”, e ai quali un ipocrita Occidente ha ritenuto di potersi riscattare dalle turpitudini di secoli attraverso la creazione di un’ingiustizia planetaria, la progressiva decimazione del popolo palestinese, divenuta di fatto una delle cause, se non forse la principale, del rischio di conflitto atomico nel mondo da settant’anni a questa parte.
Conclusione sintetica di questo disincantato osservatore del triste presente: mi dichiaro convinto filoebraico e feroce antisionista.