MESSINA. Avete mai desiderato di volare sull’acqua? Ecco, questo è il regalo più bello che tre amici come Davide, Giorgio e Marco hanno fatto alla città di Messina. Il progetto bolliva in pentola già dal 2007 quando Davide Brancato, classe ’78, nato e cresciuto a Como, ma trasferitosi nella città dello Stretto a 17 anni, era alla ricerca di uno sport da praticare in acqua che andasse ad unire la sua passione per lo sport da tavola, in quanto maestro di snowboard, ed il suo vivere in riva al mare. Così arrivò il wakeboard a Messina attirando un bel po’ di gente incuriosita da una barchetta verde che girava per lo Stretto trainando i primi avventori che danzavano letteralmente sull’acqua. Tra questi Giorgio Casella, all’epoca studente universitario ed oggi Ingegnere informatico, che pur lavorando su Napoli ha scelto di viaggiare continuando a vivere a Messina, e Marco Chiara, classe ’82, ai tempi anche lui studente universitario ed oggi avvocato con impiego al Comune.

Dopo un paio di anni d’ attività su Messina, quindi, tra wakeboard e la crew che gli si era creata attorno, una breve parentesi a Partinico, ed un rapporto d’ amicizia che li ha uniti sempre di più, Davide, Marco e Giorgio sono costretti a mettere in pausa il tutto perché continuare a portare avanti il loro progetto era diventato abbastanza difficile da sostenere. Dal 2015, ultimo anno in cui sono stati attivi su Messina, però, non hanno mai smesso di pensarci ma soprattutto di crederci, fino al 2024 anno in cui hanno deciso di unire le loro forze ed investire nell’ Associazione Sportiva Dilettantistica WakeMe Sport Club ricoprendo Giorgio Casella il ruolo di Presidente, Davide Brancato Vice Presidente mentre Marco Chiara si occupa dell’aspetto burocratico, legale ed economico. Tutti e tre, ovviamente, svolgono un ruolo attivo, dividendosi i compiti, per quanto riguarda le lezioni, le uscite, la guida della barca e la gestione delle videoriprese.

Un nuovo progetto, più forte e strutturato di prima, ed una nuova barca, rossa fiammante con il simbolo della Trinacria, per dominare l’onda di scia con salti e trick spettacolari sullo Stretto. Ma il wakeboard è molto più che uno sport completo, è una filosofia di vita che genera un benessere a 360° portandoti ad assumere nuove consapevolezze e facendo lavorare sia il corpo che la mente. È momento di relax, una passione che porta ad una continua scoperta e al creare legami d’ amicizia speciali e genuini che portano a far gruppo e fare rete, tra buona musica ed amici pelosi a quattro zampe sempre ben accetti in barca. È uno dei modi più sani, costruttivi e creativi per vivere al meglio il mare, valorizzando e riqualificando il litorale ed è, soprattutto, una grande possibilità per tutti coloro che pur abitando in una città in riva al mare l’hanno sempre vissuto passivamente. (Per info www.wakemesportclub.com )

Quando nasce il vostro percorso e come si arriva ad oggi al WakeMe Sport Club?

“Nel 2007 Davide cercava uno sport da tavola da praticare al mare e venendo dallo snowboard la cosa più vicina era il wakeboard. Da qui l’idea di proiettare quel feeling che si trova facendo snowboard sull’acqua, soprattutto perché siamo in Sicilia e viviamo in una città dove abbiamo 8-9 mesi sicuri da sfruttare in mare contro i due mesi di neve, quindi è una cosa più naturale. E così si iniziò a fare wakeboard in città anche grazie a Giuseppe Liotta, precursore a Messina dello sci d’ acqua e successivamente del wakeboard. Iniziammo in quattro come una cosa tra amici, ma chi ci vedeva in mare si incuriosiva e voleva provare, e tra i tanti si sono avvicinati Marco e Giorgio. Nel momento in cui abbiamo visto che nel praticarlo c’era una richiesta che cresceva sempre di più abbiamo creato la prima Associazione, ovvero MF Wakeboard Messina, in cui Giorgio entra a far parte ufficialmente nel 2009 mentre Marco era sempre presente come fruitore ed amico, che è andata avanti per un bel po’ di anni. Il 2015 è stato l’ultimo anno su Messina dato che avevamo avuto l’opportunità di prendere in gestione il Lago di Partinico ed il wakeboard nasce in primis come disciplina da praticare sul lago. Finita quest’ esperienza non siamo più riusciti a creare qualcosa su Messina e nel tempo anche la manutenzione della barca stava diventando sempre più difficile. Ognuno di noi, però, non ha mai smesso di pensare al wakeboard e ad un progetto che lo riguardasse, così nel momento in cui le nostre vite si sono consolidate sempre di più sotto tanti punti di vista abbiamo deciso di unire le forze, investendo in una barca nuova e nuova attrezzatura, diventando tutti e tre soci, mettendo su l’Associazione Sportiva Dilettantistica WakeMe Sport Club.”

Qual è il focus del WakeMe Sport Club?

Nel 2024 abbiamo dato vita a questa nuova A.S.D. con l’obiettivo di spingere e promuovere al massimo la diffusione di uno sport come il wakeboard, anche nella sua variante wake surf, condividendolo con chiunque abbia voglia di provare ed iniziare o di esercitarsi e migliorare per chi lo conosce già. I nostri soci hanno a disposizione l’attrezzatura che serve per praticarlo, adatta a tutte le taglie, oltre al supporto di istruttori qualificati e di tutte le tutele offerte dall’ affiliazione del nostro club alla FISSW. È un luogo ed un modo, inoltre, per divertirsi in modo genuino facendo gruppo e creando, o intensificando, dei rapporti umani e d’ amicizia tra persone unite dalla passione per sport e per il mare, che tra un’uscita in barca e l’altra hanno anche l’occasione di confrontarsi tra loro, scambiarsi consigli sulle tecniche o semplicemente rilassarsi. Siamo alla ricerca della nostra sede definitiva e nel mentre ci appoggiamo gentilmente da Landi: basta scendere dalla discesa della Piscina di Sant’ Agata e seguire la strada in fondo a sinistra. Fino a giugno le lezioni e le uscite sono distribuite nel weekend, meteo permettendo, mentre da luglio saremo operativi tutta la settimana. Il nostro impegno per il WakeMe Club, oltretutto, non si limita solo all’ uscire in barca, ma si concentra anche su un attento lavoro, che richiede molto tempo, di manutenzione della barca e delle attrezzature.”

Cos’ è il wakeboard? Ed il wake surf?

“È uno sport da tavola sullo stile dello sci nautico. Il wakeboard, però, si fa con una tavola singola e si pratica trainati da una barca, ideata a posta per fare questo sport, sfruttando, per l’appunto, la scia della barca per fare salti ed acrobazie sopra l’acqua. Il wake surf, invece, è una specialità in cui si usa una tavola da surf per cavalcare l’onda della barca, generata grazie alla spinta del motore, senza l’utilizzo della corda di collegamento, proprio come quando si surfa un’onda classica a mare, solo che in questo caso si godrà costantemente dell’onda perfetta. È una cosa molto figa che sta andando ultimamente.”

Come si pratica esattamente il wakeboard?

“Si deve indossare l’attrezzatura di base come il giubbotto salvagente, la tavola da wakeboard che ha degli attacchi fissi ed una corda che tiene collegati alla barca. I piedi vanno negli scarponcini della tavola, con le braccia si tiene il manubrio dove è attaccata la corda e nel momento in cui la barca parte piano piano crea una portanza che fa sì che si riesca a salire sull’acqua, ovvero si riesca a sciare sull’acqua con una tavola che è molto simile a uno snowboard. Per il resto è tutta una questione di equilibri di forze. Lo spirito è che se ci si lascia andare si riesce immediatamente ad uscire dall’ acqua da soli e seguire la scia, se invece si inizia a fare resistenza non si riuscirà ad uscire. È un po’ una metafora della vita. Una chicca, a tal proposito, è che durante le lezioni le ragazze riusciamo a farle andare molto prima dei ragazzi, perché il ragazzo ha sempre quella dose di forza che vuole applicare quasi tirando a sé la barca. Le ragazze, invece, si lasciano trascinare quindi riescono sicuramente a partire prima dei ragazzi.”

Che tipo di barca viene usata per fare wakeboard?

“Si utilizza una barca costruita apposta per fare questo sport. È una barca americana, una Mastercraft X10, che ha dell’equipaggiamento particolare, delle zavorre che si riempiono per creare più o meno l’onda perfetta in base alla scelta di fare wakeboard o wake surf. Ha un motore nuovissimo da 270 cavalli, con tre ballet regolabili e un Edge per modellare l’onda perfetta da surfare. La velocità della barca in questo tipo di sport è un dettaglio importante, solitamente viaggia sui 20-25 km/h per i principianti ed arriva a 36 km/h per chi ha già alle spalle una bella esperienza, così come è molto importante che chi è alla guida stia molto attento e controlli sempre come procede l’attività di chi è trainato o di chi sta surfando.”

Come si svolge una lezione di wakeboard?

“Offriamo diverse formule, ovviamente in base anche solo al fatto che c’ è chi già sa come praticarlo e chi invece ci si approccia per la prima volta, e l’iscrizione al club è obbligatoria ed ha valenza annuale. La First Try, per esempio, è la formula introduttiva alle basi del wake: prevede una mini parte teorica a terra, poi in barca e successivamente direttamente a mare per circa un quarto d’ ora. È basata sulla scoperta dell’attrezzatura e sull’ abituarsi a stare agganciato a una tavola con i piedi, focalizzandosi sul come si sta in acqua e come si galleggia con l’attrezzatura. Al contrario di quanto si possa pensare, ripetiamo, non serve particolare forza né nelle gambe né nelle braccia, è tutto un gioco di forze in equilibrio. L’ obiettivo base della prima lezione è quello di sollevarsi dall’ acqua e dopo una massimo due uscite, infatti, ci si riesce ad andare tranquillamente. Dopo quattro/cinque uscite ci si va spediti. Bisogna però, chiaramente, praticarlo un bel po’ per arrivare ad un livello di salti con trick, ovvero con tutte quelle figure acrobatiche che si possono fare in fase aerea durante il salto. Abbiamo dei pacchetti per ogni livello e di ogni tipologia di durata: principiante, intermedio, rider e super rider. Una volta scesi dalla barca, in ogni caso, arriva il momento delle video correzioni: andremo a rivedere insieme il video, realizzato con le telecamere fisse montate sulla barca che riprendono la run, della sessione appena conclusa per andare a spiegare a chi l’ha effettuata eventuali errori o dare consigli sulla posizione e dritte sulla tecnica. Inoltre a fine uscita forniremo un paio di scatti o video, spesso effettuati anche grazie all’ utilizzo di un drone, che il protagonista potrà condividere sui suoi profili social o semplicemente tenere come ricordo.”

Qual è il range di età di chi pratica wakeboard o wake surf?

“Vengono un po’ tutti, ricopre una fascia d’ età molto ampia. Negli anni passati abbiamo avuto anche dei ragazzini dai 10 anni in su a fare delle prove che poi sono tornati perché è piaciuto. Però una fascia più o meno basilare è quella dai 16 ai 35-40 anni.”

La città di Messina vi ha aiutati o ostacolati in quello che fate?

“Fino ad ora ci ha aiutati. Siamo riusciti ad ottenere tranquillamente ed abbastanza velocemente tutte le autorizzazioni che ci servivano come Associazione Sportiva Dilettantistica. Il fatto, però, che la situazione in città sia carente per quanto riguarda gli attracchi, i porti, i porti turistici, i cantieri navali e le strutture ricettive per le barche resta un bel problema.”

Qual è il vostro raggio d’ azione nelle acque dello Stretto?E per quanto riguarda il meteo?

“Ci muoviamo tra Sant’Agata e Ganzirri. È questa la zona in cui ci sono le condizioni ideali per praticare il wakeboard dato che, contrariamente a quello che si pensa, il fatto che lo Stretto di Messina venga abitato da diversi venti fa sì che se lo conosci bene puoi trovare sempre il posto giusto dove poter fare wakeboard con il mare buono. Le onde lunghe possono disturbare il wakeboard, proprio come potrebbe succedere in mare aperto, ma la posizione in cui ci troviamo ovvero quella di una strettoia protetta da due terre fa si che ci sia sempre un punto in cui si crea uno specchio d’ acqua. C’ è una sola regola di base da seguire: con lo scirocco non si esce mai, per il resto è paradossalmente più facile trovare un posticino con il mare piatto dove fare wake nello Stretto, con condizioni meteo magari non delle migliori, rispetto al lago che per definizione dovrebbe essere il suo habitat naturale. Per quanto riguarda le temperature, invece, da novembre ai primi di maggio è consigliato indossare la muta.”

Dal punto di vista prettamente fisico che benefici regala fare wakeboard?

“Una condizione di benessere totale. Il wakeboard è uno sport assolutamente completo e tra l’altro è uno sport molto di definizione, nel senso che è uno sport di resistenza e non di forza, è molto isometrico. Senza dubbio faticoso, ma una fatica piacevole. Fare già un quarto d’ora, venti minuti di wakeboard è al limite della normalità perché è abbastanza impegnativo, non come forza, ma proprio come resistenza. È uno sport di resistenza, non di massa, ma di definizione ed è completo perché utilizzi qualunque parte del corpo. Tutti i muscoli. E persino le dita.”

Tre motivi per fare wakeboard

“Per la sensazione stupenda di volare sull’ acqua, per stare in barca e fare gruppo con degli amici che ti incitano, e per vivere il mare in modo creativo.”

La città di Messina ed i messinesi usufruiscono al meglio del loro mare?

“Ne usufruiscono poco rispetto a quello che si potrebbe fare e, spesso, lo fanno in modo non molto costruttivo. Ultimamente, anzi, sono nate alcune realtà incentrate su sport in acqua che si sono andate ad aggiungere alle poche storiche, ma sono sempre un numero irrisorio rispetto a quelle che potrebbero e dovrebbero esserci. È come se i messinesi una volta passati i mesi estivi, dove fondamentalmente vanno in spiaggia a prendere il sole e fare il bagno, si scordassero di vivere in riva al mare o comunque l’andare al mare nei mesi non estivi resta collegato per forza ad una situazione di aperitivi e robe del genere. È come se vivere il mare, stando in acqua o in riva, per certi versi sia una questione elitaria. La nostra costa è lunghissima potrebbe essere sfruttata dieci volte di più, anche perché quando si parla di mare si possono fare veramente tante cose interessanti e piacevoli: dalla vela al kite, al windsurf al sup. Tutto questo pian piano sta prendendo piede, ma dovrebbe essere molto più presente e ben strutturato. Dovrebbe anche esserci la possibilità di vivere il mare in modo più accessibile attraverso i charter o il noleggio delle barche. A Messina, paradossalmente per il rapporto che c’è di popolazione con l’estensione dei litorali, ci sono pochissime barche. Ed è un peccato perché abbiamo una costa bellissima e pochissimi porti. A breve, ad esempio, inizieremo una collaborazione con Davide Blandina alla Marina del Nettuno, sia per tenere delle lezioni là, sia con il suo progetto 2seas, tra il ludico e lo sportivo, creando dei pacchetti in cui oltre al giro in barca sullo Stretto e all’ aperitivo puoi usufruire del wakeboard o del wake surf. Ci piace molto l’idea di fare rete, di creare un network che possa valorizzare il nostro mare e la città. Per far sì che accada servirebbe collaborare tutti insieme.”

Qual è il vostro P.S. (Post Scriptum)?

“Negli anni in cui non stavamo riuscendo a costruire un centro wakeboard in città ci eravamo molto demoralizzati, ma quest’ esperienza ci ha insegnato a non demordere mai perché al momento giusto l’occasione te la crei da solo e sul serio, a quel punto, riesci a realizzare un sogno. Fare wakeboard è veramente più facile di quello che sembra ed una volta che ne abbracci la filosofia, oltre a sentirti meglio fisicamente, ne trai anche un gran benessere psicologico: ti rendi conto concretamente delle tue potenzialità, potenzialità che magari non pensavi di avere. Ti fa scoprire cose di te stesso, sia a livello fisico che mentale, che non avresti mai immaginato ed oltre al divertimento ti regala delle sensazioni adrenaliniche incredibili paragonabili ad un lancio con il paracadute. È anche un modo per superare dei limiti che magari crediamo o sentiamo di avere acquistando fiducia in noi stessi, dato che è uno sport in cui si usa il corpo ma si usa anche tantissimo la mente. Ad un certo punto, quando meno te lo aspetti, raggiungi dei risultati, come fare trick o acrobazie, che inizi a ripetere in maniera totalmente spontanea, scoprendo delle nuove consapevolezze che da quel momento in poi ti saranno d’ aiuto in tantissimi altri aspetti della vita.”

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