di Marino Rinaldi e Alessio Caspanello

 

MESSINA. Un veicolo su tre tra quelli circolanti a Messina non è assicurato. E uno su tre non è in regola con la revisione. È il quadro allarmante che emerge dai dati diffusi dal ministero dei Trasporti nel monitoraggio del parco veicoli, a due e quattro ruote, circolante in città: oltre 62mila veicoli per uso privato, il 33% del totale, viaggiano senza tagliando assicurativo.

Quello che è inquietante è che il dato messinese è molto più alto della media nazionale: secondo il Sole24 Ore, infatti, a livello nazionale, la quota di autoveicoli non assicurati risulta del 13%. Quelli messinesi, contenuti nel database liberamente consultabile in formato open del ministero dei Trasporti, sono più che doppi.

Nel dettaglio, a Messina circolano 188.796 veicoli: il 32,94% dei mezzi risulta privo di assicurazione, e addirittura il 34,47% non è revisionato nei termini di legge. Tradotto fa 62.195 auto e moto senza tagliando assicurativo, e 65.050 senza il bollino della revisione.

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Un’enormità, che però sembra essere contraddetta da altri numeri. Quelli della Polizia municipale, per esempio: che nel corso del 2017 ha elevato per mancanza di assicurazione solo 522 verbali, e per assenza di revisione 1795 (su un totale di 85mila multe).

Le spiegazioni potrebbero essere diverse. Intanto i Vigili urbani sono solo uno dei cinque corpi che hanno poteri di controllo del traffico stradale. Poi, l’assenza di assicurazione prevede multe salatissime (da settecento ad oltre tremila euro, più sequestro ed eventuale confisca), quindi è possibile che vengano “derubricate” ai posti di blocco. Infine, non è detto che tutti i veicoli sprovvisti di tagliando e bollino circolino effettivamente. Resta comunque un numero elevatissimo, quello che emerge dai dati messi a disposizione dal ministero delle Infrastrutture e trasporti.

Come avvengono i rilevamenti? La Motorizzazione fornisce direttamente i dati relativi al parco circolante, traendoli dall’Archivio nazionale veicoli, nel quale ciascun esemplare viene inserito nel momento in cui viene immatricolato per la prima volta in Italia. I dati relativi alla copertura assicurativa provengono invece dall’Ania, l’associazione delle assicurazioni, che poi è tenuta a passarli alla Motorizzazione. La banca dati Ania è popolata direttamente dagli agenti assicurativi, e solo dal 2012 ha iniziato ad assumere, e nemmeno completamente, un valore probatorio.

Una curiosità: delle ventisette Ferrari immatricolate in città, quasi la metà, dodici, non possiedono assicurazione. Tranne due casi, però, si tratta di esemplari risalenti agli anni ’80, quindi da collezione, che probabilmente trascorrono il loro tempo in garage.

(Dati del Ministero dei Trasporti, elaborazione LetteraEmme)

 

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