MESSINA. Dodici bandi finanziati con fondi europei 2014-2020, tutti su misure di tutela ambientale, per “azioni previste nei Prioritized action framework (Paf) e nei piani di gestione della rete natura 2000”, per un totale di cinque milioni e 600mila euro circa. Tutti irricevibili.

Messina, città e provincia, rinuncia ad un bottino considerevole, che avrebbe finanziato interventi di salvaguardia ambientale in zone soggette a disagi ecologici e territoriali notevoli, perchè l’ente richiedente, il dipartimento regionale di sviluppo rurale e territoriale, non ha allegato alla domanda un provvedimento. Di cosa si tratta?

Di un bando Po-Fesr Sicilia, i piano operativi per i fondi europei di sviluppo regionale, azione 6, asse 6.5.1. Letteralmente, le domande sono risultate irricevibili per mancanza di un requisito presente al capo 4.3.1, lettera “e” dell’avviso, e precisamente un “provvedimento amministrativo dell’ente richiedente di approvazione del progetto (al livello richiesto dal paragrafo 4.4, comma 3, lett. b) e relativi altri elementi che costituiscono requisiti di ammissibilità ai fini del presente Avviso, ivi incluso l’impegno dell’ente richiedente alla copertura della quota di cofinanziamento dell’operazione specificandone l’importo e le fonti”. Di fatto, il dipartimento regionale di sviluppo rurale e territoriale o non ha approvato il progetto, o non ha dichiarato fonte e quantità del cofinanziamento. O tutt’e due.

Cosa c’era negli undici progetti? Di tutto. Dagli interventi selvicolturali di rinaturalizzazione, ripristino e recupero delle aree degradate ricadenti sotto la giurisdizione del Demanio forestale della Santissima a Fiumedinisi, di Casalvecchio siculo, di Antillo, di Mili e di Altolia, dei boschi di Timogna e Tre pizzi, al “miglioramento del livello di biodiversità e delle condizioni di buono stato di conservazione, e della rappresentatività degli habitat del Demanio forestale” delle foreste Voturi, Faggita, Pittari e Gisterne a Francavilla di Sicilia.

Poi c’è il parco dei Nebrodi, che aveva proposto il “completamento di una banca vivente del germoplasma vegetale per la conservazione ex situ della biodiversità vegetale per la tutela di habitat prioritari sui siti Natura 2000″. Anche questa proposta è risultata irricevibile. Perchè? “La marca temporale, si legge nell’istruttoria, apposta sui files contenuti nel supporto informatico riporta una data successiva a quella di presentazione della domanda.

Su un totale di ventitre proposte irricevibili, quindi, più della metà sono state inoltrate da enti messinesi.

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