di Santi Giunta
MESSINA. Non solo spiagge, mari cristallini e bellezze architettoniche. Non tutti sanno che, oltre alle innumerevoli bellezze culturali e paesaggistiche, in provincia di Messina sono presenti anche numerose cascate, elementi naturali di grande effetto scenico immersi nella Natura spesso poco conosciuti.
La più vicina è quella di San Filippo Superiore, ad appena pochi chilometri dal centro urbano, mentre le altre sono sparse tra lo Ionio e il Tirreno, dal Parco fluviale dell’Alcantara al Parco dei Nebrodi.
Sono le cascate dell’Alcantara (a Motta Camastra), le cascate dell’Angara dei Piristeri (a Roccella Valdemone), le cascate del Catafurco (a Galati Mamertino), le cascate del Cataolo (a Gualtieri Sicaminò), la cascata di Fontana dell’Angelo (a Caronia), le cascate di Silimò (a Rometta) e la Valle delle Cascate (a Mistretta).
Di seguito una breve descrizione e delle indicazioni per arrivarci.
Cascata di San Filippo Superiore (Messina)
La più vicina per chi abita in città: dalla tangenziale, imboccando l’uscita di “San Filippo”, seguire nell’ordine le indicazioni per i “villaggi” di Santa Lucia, San Filippo Inferiore e infine San Filippo Superiore. Arrivati nel villaggio, conviene percorrere la strada alla destra del fiume e una volta terminata, continuare lungo la parallela per una manciata di chilometri. Nonostante le condizioni non ottimali, è percorribile in automobile.
La cascata di San Filippo è alta 15 metri e sorge nella Valle dei Mulini, un tempo chiamata Vallelonga e “addobbata” da caratteristici mulini ad acqua, alcuni costruiti oltre 1000 anni fa. Ai piedi della cascata c’è un ampio spazio da cui poter ammirare comodamente questa meraviglia della natura. Anche appassionati e aspiranti scalatori non si annoieranno, vista la presenza di numerose pareti da scalare.
Cascate dell’Alcantara (Motta Camastra)
Sicuramente le più famose di tutta la Sicilia, si trovano a Motta Camastra, che è “a metà” tra Messina e Catania, e dista circa un’ora da entrambe le città. Sgorgano a circa 25 metri di altezza e sono particolarmente affascinanti per le pareti di pietra lavica su cui si adagiano. Un’immagine suggestiva, che merita di essere ammirata almeno una volta. Magari approfittando di tutte le variegate offerte del Parco, dove è possibile praticare sport fluviali quali il canyoning e il body rafting e assistere, in determinati periodi dell’anno, a spettacolari rappresentazioni teatrali (dall’ “Inferno” di Dante all’ “Odissea” di Omero).
Cascate dell’Angara dei Piristeri (Roccella Valdemone)
Sempre dal fiume Alcantara, più precisamente da un suo affluente, il torrente Roccella, nel comune di Roccella Valdemone, nascono le cascate dell’Angara dei Piristeri. Roccella Valdemone può essere raggiunta in due modi: percorrendo l’A20, uscendo a Falcone e proseguendo da Montalbano Elicona; in alternativa, percorrendo l’A18, uscendo a Giardini Naxos e attraversando Francavilla di Sicilia e Mojo Alcantara.
Questo suggestivo paesaggio fa spesso da sfondo ad antiche leggende in cui sono presenti protagonisti fantastici. I visitatori più disincantati dovranno “limitarsi” ad ammirare questo scorcio di natura incontaminata, reso ancora più peculiare dalla folta vegetazione, che crea contrasti di colori, mutando aspetto e fattezze in base alle ore del giorno e alle stagioni.
Cascate del Catafurco (Galati Mamertino)
Nascono dalle acque del torrente San Basilio e cadono a picco per circa 30 metri. Per raggiungerle sarà necessario percorrere l’A20, prendere l’uscita per Sant’Agata di Militello, seguire le indicazioni per Galati Mamertino e in seguito proseguire verso Alcara li Fusi.
La cavità che il torrente ha creato alla base della cascata è chiamata Marmitta dei Giganti e il colpo d’occhio è degno di nota; quando le temperature lo permettono è possibile immergersi, ammirando ancora più da vicino le bellezze che la natura offre. Per chi ama passeggiare immerso a stretto contatto con la natura sono disponibili due percorsi per raggiungere le cascate; chi invece vuole arrivare a destinazione più rapidamente può passare dalla contrada San Basilio, impiegando circa metà del tempo rispetto agli altri percorsi.
Cascate del Cataolo (Gualtieri Sicaminò)
Hanno origine dal torrente Gualtieri ed è possibile raggiungerle dall’omonimo paese. Percorrendo l’A20, si possono imboccare sia l’uscita di Rometta che quella di Milazzo; in seguito sarà necessario arrivare a Gualtieri e proseguire verso Sicaminò, dove si troveranno le indicazioni per raggiungere le cascate.
Purtroppo qualche anno fa un terremoto ha modificato alcuni tratti del paesaggio, ma la sua suggestività è rimasta intatta. Il sentiero per raggiungere le cascate è piuttosto comodo e non richiede un impegno eccessivo. Risalire il corso dell’acqua non è eccessivamente complicato, se non per arrivare al punto più alto della cascata, che necessita di una preparazione e di attrezzature da scalatori non occasionali.
Cascata di Fontana dell’Angelo (Caronia)
Alta circa 25 metri, ha origine dal torrente Cardoneta e si trova nel territorio di Caronia, che è raggiungibile percorrendo l’A20, imboccando l’uscita per Santo Stefano di Camastra e seguendo le relative indicazioni.
Il fiume Cardoneta, durante il suo corso, si “spezzetta” in diversi flussi d’acqua secondari. La Cascata di Fontana dell’Angelo, la più importante delle cascate che nascono dal fiume Cardoneta, è molto caratteristica perché essa stessa, prima di cadere a strapiombo, si divide in due flussi d’acqua separati, uno più imponente e l’altro più piccolo. Questa cascata è caratterizzata da rocce di colore giallo, che contribuiscono ad accrescere il valore estetico del paesaggio.
Cascate di Silimò (Rometta)
Sgorgano dal torrente Bagheria, tra i territori di Rometta e Monforte San Giorgio. La strada più rapida per raggiungerle consiste nell’arrivare a Rometta, dopo aver imboccato l’uscita di Rometta dall’A20 e proseguire per la frazione di Gimello ne’ Monaci.
Durante il corso del torrente sono presenti tre cascate, a cui fa da sfondo una fitta vegetazione che rende il paesaggio particolarmente suggestivo. Anche durante il periodo estivo vi è sempre una consistente presenza di acqua. Per questo motivo è sconsigliabile avventurarsi in questo percorso nei periodi di pioggia.
Valle delle Cascate (Mistretta)
Le ultime cascate della rassegna su questi elementi naturali della provincia di Messina si trovano nella Valle delle Cascate, a Mistretta, che si può raggiungere percorrendo l’A20 e imboccando l’uscita per Santo Stefano di Camastra. Queste cascate nascono dal torrente Serravalle, che si divide in ben 10 flussi d’acqua che cadono a strapiombo, e sono chiamate anche “Le dieci sorelle”. Ognuna delle cascate prende il nome dalla contrada a cui appartiene. La cascata più alta, la Cascata Pietrebianche, è alta oltre 30 metri, mentre le altre variano dai 5 ai 25 metri. Tutte le cascate sono alimentate dalle piogge invernali, e salvo qualche rara eccezione nessuna di loro resiste all’estate. Per gli escursionisti più appassionati, il percorso è abbastanza articolato, non è estremamente impegnativo ma neanche troppo facile.