MESSINA. E’ stato presentato ieri, al Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, il volume di Luciano Giannone “Messina nel 1780. Viaggio in una Capitale scomparsa”; una narrazione, attraverso una  ricostruzione in 3D e a colori, della Messina antecedente al Terremoto del 1783. Una Messina sconosciuta, mai vista, se non attraverso le ormai note stampe e le incisioni realizzate nel tempo da viaggiatori e pittori che hanno soggiornato in città.

Dopo i saluti dell’assessore alla Cultura Enzo Caruso e la sua introduzione al tema della riscoperta di una città meravigliosa portata alla ribalta grazie all’attenta e certosina ricerca delle fonti e all’applicazione delle nuove tecnologie di “realtà aumentata”, sono intervenuti l’arch. Mirella Vinci, Soprintendente ai BB.CC.AA. di Messina, e Pino Falzea, Presidente dell’Ordine degli Architetti, che hanno manifestato parole di elogio e apprezzamento al lavoro di Giannone che ha aperto nuovi orizzonti alla ricerca e allo studio architettonico della Messina scomparsa.

Il volume è stato illustrato dal giovane architetto e autore Luciano Giannone, laureatosi in Architettura a Firenze, con una tesi che è all’origine della pubblicazione del testo, e che ha dedicato anni di studio, passione e maestria nell’applicazione di moderne tecnologie, per ricostruire la “Nobile Città di Messina” e restituirla ai messinesi, bella e lussuosa per come la storia ce l’ha tramandata nei racconti e nei ricordi dei viaggiatori che transitarono in città tra il XVI e il XVIII secolo.

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