In cima a una breve altura ubicata all’inizio dell’omonima via, distesa in tutta la sua sontuosa e malinconica imponenza, si erge la Polveriera di Camaro. Progettata nel 1882 e costruita nella seconda metà del secolo diciannovesimo come già i magnifici e suggestivi Forti Umbertini che costellano i monti Peloritani, fu voluta a ridosso della linea ferroviaria che, attraverso la Galleria Peloritana, avrebbe offerto in caso di attacco nemico un rapido spostamento di uomini e armi. Una Declaratoria regionale del 1990 ne ha sancito l’interesse storico, architettonico e culturale .

Di questo monumento d’arte militare, confinato in un angolo nascosto della città ancorché a pochi passi dallo svincolo autostradale, si è a buon merito occupato anche lo studioso Enzo Caruso, il quale ne ha ripetutamente stigmatizzato le condizioni di degrado. Avvolta da erbacce e rifiuti di ogni genere, la Polveriera, da deposito di munizioni si è via via mutata in contenitore di animali immondi che frugano di continuo nel disomogeneo materiale di risulta lasciato a imputridire sotto il sole.

Nulla, come si vede, hanno potuto la competenza e la passione dei pochi che, come Caruso, hanno a cuore la nostra storia, contro il tenace cupio dissolvi posto in essere da istituzioni e cittadini nei confronti del passato di Messina. Le cui tracce affiorano, in questo caso, in uno dei quartieri-dormitorio più noti della città.

La splendida Polveriera, oggi in stato di progressivo decadimento strutturale, è stata già oggetto di un’idea di riqualificazione. Nel 2013, il consiglio della terza circoscrizione, su proposta del consigliere Cacciotto, votò una delibera che impegnava l’Amministrazione Comunale a provvedere alla bonifica e alla messa in sicurezza della struttura. Il Comune avrebbe dovuto anche attivarsi con il demanio militare e l’assessorato ai beni culturali affinché venisse affrettata la dismissione del bene storico dal demanio alla Regione e di conseguenza al Comune.

I fatti parlano da soli. Nulla di questo è stato ancora realizzato, pur bene immaginando che un recupero della Polveriera potrebbe innescare un percorso virtuoso al fine di valorizzare , oltre al bene culturale in sé, anche la zona urbana ove sorge, notoriamente emarginata dal centro anche se da quest’ultimo il villaggio Camaro dista davvero poco.

 

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