MESSINA. Nuova puntata dell’ormai quinquennale battaglia tra il sindaco di Messina Renato Accorinti ed il Grande Oriente d’Italia, la più grande obbedienza massonica dello stivale. Oggetto delle rimostranze del gran maestro Stefano Bisi, un’altra volta, sono le dichiarazioni di Accorinti dopo le regionali, in cui paventava scenari di influenza massonica.

“A Messina a quanto pare va sempre più di moda attaccare la massoneria per deresponsabilizzarsi da politiche fallimentari e da gravi situazioni giudiziarie personali – attacca Bisi –  Il sindaco di Messina, non nuovo a dichiarazioni generiche e stucchevoli sulla Libera Muratoria, la vede ad ogni angolo della città – che non è più il gioiello di un tempo e mostra evidenti crepe che  tutti i cittadini possono constatare – anzi probabilmente la sogna pure di notte e la utilizza forse per allontanare da se’ tutte le problematiche non risolte dalla sua amministrazione. Le recenti sue comparse post elezioni regionali – continua il gran maestro del Goi – sono, a nostro avviso, solo il segno di estrema debolezza di un politico che cianfrusaglia di Massoneria solo per darsi un tono e sparare nel mucchio. Non è sparandola grossa e addossando le colpe a un’Istituzione antica e ricca di valori e principi per l’elevazione dell’Uomo e dell’Umanità che si fa il bene della collettività.  Il primo cittadino dovrebbe stare anche molto attento alla pericolosità sociale di certe sue dichiarazioni che possono scatenare gesti inconsulti – avverte ancora Bisi –  Appena qualche giorno fa a Roma, a Palazzo Giustiniani, abbiamo ricordato la figura di Achille Ballori, Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese Antico Ed Accettato e futuro Gran Maestro, il quale venne ucciso a colpi di pistola nel 1917 da un folle che credeva che tutti i suoi mali provenissero dalla massoneria. Credo che ciò dovrebbe fare riflettere il sindaco sulla pesantezza di certe parole”.

Non è solo Renato Accorinti il destinatario degli strali del numero uno dei grembiulini italiani: c’è anche Cateno De Luca, che dopo l’arresto di ieri, dai domiciliari di Fiumedinisi ha diffuso un video in cui sosteneva di aver ricevuto “avvertimento” sull’arresto imminente da un importante esponente della politica e della massoneria isolana. “Ci hanno lasciati esterrefatti le dichiarazioni affidate a un videomessaggio del deputato messinese neoeletto all’Ars e finito a urne chiuse al centro di un’inchiesta  giudiziaria che ha fatto scattare nei suoi confronti la detenzione ai domiciliari – dichiara Bisi – Anche quest’ultimo, genericamente, ha utilizzato il termine “massoneria” e fatto riferimento a un “noto personaggio della politica siciliana, probabilmente facente parte della massoneria” che lo avrebbe preavvertito di quanto gli sarebbe accaduto dopo l’elezione. Affermazioni proseguite con il solito ritornello dei poteri forti – massoneria ovviamente in testa – che non avrebbero gradito la sua eventuale candidatura a sindaco di Messina. Dichiarazioni roboanti da indirizzare all’opinione pubblica e rese da un soggetto privato della libertà – affonda il gran maestro – Noi auguriamo a questo politico di dimostrare la sua estraneità ai fatti contestatigli ma lo Invitiamo a non lasciarsi andare a manifestazioni di pensiero arbitrarie se non supportate da fatti che andrebbero comunque denunciati agli organi competenti. Voglio rivolgermi ai cittadini messinesi – conclude Stefano Bisi – per ribadire che la libera muratoria del Grande Oriente d’Italia non si occupa di politica e non vuole essere strumentalizzata in vicende che non la riguardano. Siamo tolleranti per principio ma adesso basta col parlare a sproposito di massoneria”.

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Nuccio Puglisi
Nuccio Puglisi
10 Novembre 2017 7:41

Il problema è sapere se effettivamente De Luca si sia reso colpevole del reato che gli viene contestato. Se è vero inutile parlare a vanvera e si faccia di un esame di coscienza