MESSINA. Un esposto all’ordine dei giornalisti e una querela “per le espressioni ingiuriose, infamanti e ingiustificate nei confronti dei meridionali, a tutela della nostra dignità, delle nostre famiglie e di tutta la gente del Sud”. Le frasi di Vittorio Feltri, direttore editoriale del quotidiano Libero, sono finite nel mirino di Vincenzo Ciraolo e Dario Restuccia, avvocati del Foro di Messina.

I due legali (con il patrocinio di Marcello Blanca di Messina) hanno sporto querela ai sensi dell’articolo 604 del codice penale, ossia “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa”, e per diffamazione, riservandosi, caso di rinvio a giudizio, alla costituzione di parte civile per ottenere il giusto risarcimento dei danni, “il cui corrispettivo sarà devoluto ad un Ente benefico della Lombardia: ciò a testimonianza del fatto che riteniamo che i lombardi e dal gente del Nord non siano tutti uguali”, spiega Ciraolo.

La frase stigmatizzata da Ciraolo e Restuccia è quella pronunciata da Feltri in 21 aprile, in occasione della trasmissione “Fuori dal coro”: “Io non credo ai complessi di inferiorità, credo che i meridionali in molti casi siano inferiori“.

“A conferma della gravità del superiore accaduto, giova osservare che L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha, in seguito, deciso di sanzionare la società Mediaset a causa dei comportamenti gravi e reiterati verificatisi nel corso della suddetta trasmissione televisiva ed avuto riguardo alle connesse condotte discriminatorie ivi poste in essere in maniera non episodica”, scrivono.

Secondo il garante per le comunicazioni. “In particolare, nel corso di un’intervista nella quale sono stati espressi giudizi sommari e ingiustificati volti a riproporre stereotipi relativi alla provenienza territoriale dei cittadini italiani, il comportamento del conduttore Mario Giordano non ha assicurato il rispetto dei principi e delle disposizioni cui devono adeguarsi i fornitori di servizi media audiovisivi alla giurisdizione italiana per assicurare il rispetto della dignità umana e il principio di non discriminazione e contrasto alle espressioni di odio […] Le violazioni riscontrate sono state valutate dall’Autorità particolarmente gravi, anche in ragione della circostanza che gli episodi di ripetuta discriminazione e valutazione stereotipata nei confronti di gruppi di cittadini”.

Ci sono altre frasi che Ciraolo e Restuccia portano a sostegno delle loro tesi: -“Attenzione, manutengoli ingordi, a non tirare troppo la corda poiché correte il pericolo di rompere il giochino che fino ad ora vi ha consentito di ciucciare tanti quattrini dalle nostre tasche di instancabili lavoratori. Noi senza di voi campiamo alla grande, voi senza di noi andate a ramengo. Datevi una regolata o farete una brutta fine, per altro meritata” (19.04.2020).

“Lasciamo a Conte il suo zoo pieno di terroni e ostile al Nord che li mantiene tutti” (05.09.2019).

“i terroni in pratica intendono comandare sui polentoni non per motivi antropologici, ma economici. Senza i nostri quattrini i primi morirebbero di fame, dato che non sono capaci che di produrre deficit, pertanto vedono nell’autonomia una sorta di minaccia di morte civile” (21.07.2019).

“Conte è un signore gradevole, addirittura ben vestito, nonostante sia di Foggia” (05.04.2019).

“Virus alla conquista del Sud” (04.03.2020).

“Comandano i terroni” (11.01.2019).

“E’, pertanto, evidente che il Sig. Feltri Vittorio pone in essere, ormai da tempo, una condotta penalmente rilevante consistente in una vera e propria propaganda di idee fondate su una presunta superiorità del Nord Italia nei confronti delle popolazioni del meridione ed, altresì, offendendo e diffamando – con il mezzo della stampa – un numero indeterminato di cittadini residenti nelle zone del Sud Italia”, si legge nella querela.

Nell’esposto all’ordine dei Giornalisti della Lombardia ed al consiglio nazionale dell’ordine, invece, si chiede un provvedimento disciplinare, “emettendo la sanzione più idonea” fino ad arrivare eventualmente alla radiazione dall’albo (nel 2000 Vittorio Feltri, direttore del quotidiano “Libero”, è già stato radiato dall’ordine dei giornalisti della Lombardia per la vicenda della pubblicazione di foto a contenuto pedofilo. tre anni dopo il provvedimento è stato annullato e trasformato in censura).

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Brunetto Latini
Brunetto Latini
6 Maggio 2020 15:03

con il brillante risultato di ravvivare un vecchio alcoolizzato ormai arrivato a fine corsa, facendone un martire. Ma fatemi il piacere, avvocati…Ce ne devono essere di ragnatele nei vostri studi per avere il tempo di occuparvi di queste fregnacce.