MESSINA. Dopo una giornata di riunioni e colloqui, si vanno delineando le strategie che si metteranno in atto a Messina per far fronte all’emergenza (al momento solo presunta) coronavirus. Già nel pomeriggio di ieri il quadro era stato illustrato (e non era troppo roseo), evidenziando numerose mancanze e una macchina che ancora non è perfettamente oliata. In serata non si è saputo molto di più.

Il punto più controverso, e cioè il blocco e l’isolamento della città che gran parte della popolazione auspica, è stato già stamattina escluso, perchè non è possibile per legge, e non potrebbe comunque essere di competenza del sindaco. Se anche fosse emanata un’ordinanza, ha detto molto chiaramente il segretario generale Rossana Carrubba, la Prefettura la impugnerebbe, invalidandola immediatamente.

A Messina, e in Sicilia, insomma, si continuerà ad entrare e uscire senza difficoltà, anche se il presidente della regione Nello Musumeci, a margine della conferenza stampa che si è tenuta al Palazzo della Regione a Catania con l’assessore alla Salute Ruggero Razza, ha spiegato che “Stiamo avanzando al governo nazionale alcune precise richieste: dobbiamo accentuare i controlli per chi arriva in Sicilia via nave, via treno e via aereo, quindi negli aeroporti, nei porti,  nella stazione ferroviarie e nel terminal bus dello Stretto. Le misure fin qui adottate presentano gravi carenze che lasciano alquanto perplessi”.

Anche sulla chiusura delle scuole non sembra che all’orizzonte ci sia alcuna intenzione di procedere, anche se proprio oggi si attende una decisione della presidenza del consiglio dei Ministri. Per il momento, quindi, non se ne parla.

E gli sbarchi? Gli unici passeggeri che arrivano tramite nave, in questo momento, sono i migranti, che per ironia della sorte sono già sottoposti ai più stringenti dei controlli stringenti, addirittura quattro, dall’abbordo in mare fino alla destinazione all’hotspot. Non è previsto alcun controllo per chi traghetta, sia a piedi che in auto o in treno, e non è previsto nulla nemmeno per i croceristi, settore in cui però le compagnie di navigazione fanno già controlli autonomi.

Quindi che provvedimenti sono stati presi? Al momento nessuno sostanziale. Restano però i “consigli” di buon senso: segnalare la propria presenza al medico di famiglia se si arriva da una delle zone “gialle” (da quelle “rosse” in teoria, molto in teoria, non si potrebbe uscire) per un monitoraggio costante, rivolgersi a lui o a uno dei numeri dedicati (1500 o 112) se si sospettano sintomi di contagio (ma non recarsi assolutamente da soli al pronto soccorso).

L’Asp sta predisponendo quattro automobili che “a domicilio” potranno fare le analisi coi tamponi faringei: analisi che non avverrà a tappeto, sia per l’impossibilità materiale di farlo, che per il numero non troppo elevato di materiale diagnostico in possesso delle aziende ospedaliere che oltretutto mandano i campioni da analizzare a Catania, centro designato dall’unità di crisi. L’assessore Ruggero Razza si sta attivando per far certificare una struttura a Messina (probabilmente al Papardo) in maniera da poter svolgere le analisi in città.

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