Messina, la mostra “Armonia – Equilibrio” di Fortunato Del Dotto allo studio d’arte Kalòs

MESSINA. Dopo un periodo dedicato alla ricerca artistica ed alla continua sperimentazione, Fortunato Del Dotto ritorna ad esporre, confermandosi l’eclettico artista che è sempre stato. La sua nuova mostra “Armonia – Equilibrio” verrà inaugurata oggi, allo  studio d’arte Kalòs  alle 18.30 e potrà essere visitata fino al 31 marzo. Del Dotto si ripresenta alla città di Messina pittore e orafo creativo. L’esposizione, infatti, si basa su un’ idea di armonia, frutto di un equilibrio fra i quotidiani contrasti: ombra- luce, pace- inquietudine, stasi-dinamismo, sovrapposizioni-trasparenze. Nella galleria di via Botta,  2 potranno essere ammirate opere di medie dimensioni che, attraverso l’armonia di colori caldi e di velature luminose, si mostrano metafora di un tessuto urbano moderno e, soprattutto, contemporaneo in cui l’ombra e la luce diventano elementi protagonisti in una composizione e scomposizione di piani dove linee, seppur rigide, dialogano fra loro.  

A ricorrere nelle opere del pittore messinese con un eco di simbologie antiche è la figura del “Triangolo” noto simbolo della vita, del microcosmo che si innalza verso un macrocosmo e, viceversa, la protezione Divina (o delle potenze celesti) verso l’ umanità e la natura, il “Tetraktis”, l’ascesa dal molteplice all’ Uno. Il colore, spesso vivace, ma in ogni caso deciso è ad olio, steso su un supporto sempre diverso ( tavola, tela…) con imprimiture personalizzate, attraverso una complessa tecnica caratterizzata da varie velature. Poi ci sono le  calcografie. Fogli di carta rosaspina in cui l’immagine di un’ emozione emerge come “schizzata” dal colore calcografico, impresso sul supporto. All’artista non importa arrivare all’occhio di chi osserva, il suo è uno stato d’animo, certe volte potente, altre garbato. Insomma lavori preziosi da cui lasciarsi trasportare. E in mostra ci saranno anche i gioielli di argento liscio o lavorato o ancora, impreziositi da pietre dure dai colori più vari; risultato di un disegno, di una produzione a cera, di un calco e della fusione e, infine, il prodotto realizzato. Qui l’eclettismo ed il dinamismo di Del Dotto si animano pienamente. Forme varie che da un lato guidano la mente verso certi reperti archeologici di età antica o ellenica dove fra le diverse immagini è immancabile la figura triangolare, dall’altro richiamano resti organici di molluschi dai singolari gusci, espressioni di qualcosa che c’era e che, trasformato, è divenuto nuova entità. Preziosi simboli della bellezza sovrana, del lusso, del desiderio ma, anche, dell’operosità in continua dialettica dell’artista.