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MESSINA. Sono stati ammessi a finanziamento i due progetti presentati dalle associazioni locali Bios e Puliamo Messina, che hanno partecipato al bando regionale “Giovani e sostenibilità”, che attinge al fondo politiche giovanili, avanzando due proposte in partnership con Palazzo Zanca, che aveva deciso di fare rete con l’obiettivo di accrescere le competenze dei giovani ma, allo stesso tempo, promuovere il patrimonio artistico culturale della città (qui l’articolo con le dichiarazioni dell’assessore alle Politiche giovanili del Comune di Messina, Liana Cannata). Tra gli altri, in entrambe le iniziative, verrà coinvolta anche la Consulta giovanile del Comune di Messina.

L’iniziativa “A.S.I.MO.V. – Andare in Sicilia In Modalità Virtuale”, dell’associazione Bios, “si focalizza sulla partecipazione sociale, inclusiva e sostenibile dei giovani siciliani fra i 14 ed i 29 anni per promuovere il benessere psicofisico dei giovani e la prevenzione del disagio giovanile nei territori più svantaggiati, garantendo loro opportunità educative efficaci e promuovendo le conoscenze del territorio di contesto negli aspetti socio-ambientali e tecnologico-antropologico, coinvolgendo attivamente i giovani nei processi aggregativi, anche con metodologie innovative – si legge nella scheda di progetto – Più specificatamente, il progetto intende creare una partnership con le istituzioni scolastiche (rappresentate dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Messina), il Comune di Messina (che coinvolgerà anche la propria consulta giovanile) e l’Associazione CIRCE (che fa parte della Rete dei Musei dell’Emigrazione Siciliana ed è proprietaria del Museo dell’Isola di Salina), così da favorire la partecipazione sociale, inclusiva e sostenibile dei giovani nelle relazioni scolastiche e sociali in genere, in una logica progettuale finalizzata alla elaborazione di un approccio innovativo di diffusione della conoscenza (attraverso i Virtual Tour) degli aspetti specifici del territorio di contesto, quali quelli culturali, antropologici e ambientali, attraverso acquisizione di buone pratiche anche digitali e conoscenza dei processi produttivi a basso impatto ambientale e metodologie utili allo sviluppo dei territori e delle imprese al fine di favorire il potenziale occupazionale dei giovani (come l’acquisizione di competenze nel settore digitale) e contrastare al contempo il disagio giovanili nelle sue varie forme, con particolare riguardo ai contesti territoriali più svantaggiati ed alla presenza dei cosiddetti giovani NEET“.

Le attività previste, spiegano i membri dell’associazione nella descrizione dell’iniziativa, prevedono di coinvolgere attivamente i giovani nei processi aggregativi, “anche con metodologie innovative, al fine di promuoverne l’inclusione sociale ed il sostegno scolastico anche al di fuori dell’orario scolastico, anche mediante consulenza ed accompagnamento su temi specifici”, nonché promuovere il patrimonio socio-culturale, territoriale ed antropologico della Sicilia, “attraverso la conoscenza di buone prassi e metodologie innovative anche digitali ed a basso impatto ambientale, nell’ottica di fornire strumenti per favorire l’occupazione e imprenditorialità giovanile ed offrire potenzialità di sviluppo del territorio di contesto”; diffondere la conoscenza di buone pratiche e metodi ecosostenibili a basso impatto ambientale, “finalizzati al mantenimento della biodiversità negli spazi pubblici delle città per promuovere un ambiente cittadino salubre”. E non solo: il progetto, si legge sempre nella scheda, mira anche a coinvolgere attivamente i giovani nei processi produttivi e creativi al fine di promuoverne l’inclusione sociale, promuovere il patrimonio culturale della Sicilia anche in un’ottica di occupazione e imprenditorialità giovanile; valorizzare gli spazi pubblici (es. teatri, spazi verdi, velodromi, parchi, ecc.); favorire l’aggregazione dei giovani e l’inclusione sociale mediante la promozione di attività culturali; favorire l’acquisizione di competenze per promuovere il benessere psicofisico dei giovani e la prevenzione del disagio giovanile in generale, con riguardo alle cause che generano la dispersione scolastica nei territori più svantaggiati.

L’altra iniziativa, invece, quella dell’associazione Puliamo Messina, dal titolo “S.P.R – Spazio pubblico resiliente”, è finalizzata “a trasformare porzioni di territorio delle periferie di Messina in spazi pubblici rigenerati, promuovendo la partecipazione attiva della comunità e favorendo lo sviluppo sostenibile attraverso un approccio inclusivo e artistico. L’obiettivo principale è la rigenerazione urbana, con la trasformazione di aree pubbliche degradate in spazi più accoglienti, sicuri e vitali, coinvolgendo attivamente i residenti, soprattutto i giovani, nella co-progettazione e realizzazione degli interventi, promuovendo così la partecipazione diretta della comunità nel definire il proprio ambiente di vita – si legge nella scheda – Il progetto si propone anche di offrire opportunità formative e artistiche, in particolare ai giovani, per favorire lo sviluppo di competenze utili nel contesto professionale, così da migliorare gli spazi fisici, ma anche contribuire alla crescita culturale della comunità, anche promuovendo la conoscenza del patrimonio storico-artistico e culturale della città”.

“Le attività previste comprendono la raccolta dati attraverso analisi del territorio, incontri pubblici, questionari e laboratori creativi, co-progettazione che coinvolgerà la comunità nella definizione di progetti specifici di rigenerazione urbana di tre spazi pubblici in tre diverse circoscrizioni, la trasformazione fisica di questi spazi attraverso interventi realizzati da artisti, artigiani e con la partecipazione attiva della cittadinanza – spiega l’associazione – Oltre alla rigenerazione fisica, il progetto punta a creare contenuti sociali nei nuovi spazi rigenerati, con attività artistiche, culturali e formative, con l’obiettivo di fornire opportunità di crescita e sviluppo personale, specialmente tra i giovani residenti. Saranno sviluppate collaborazioni con artisti locali, artigiani e professionisti, così come la partecipazione attiva della comunità, con l’utilizzo delle risorse umane e delle competenze locali, promuoverà un maggiore coinvolgimento. La comunicazione delle esperienze attraverso una piattaforma web contribuirà a condividere i successi del progetto, ispirare altre comunità e favorire la creazione di modelli replicabili”. Anche questo progetto si avvale della collaborazione di altre realtà del territorio, oltre il Comune di Messina, ovvero: il Centro servizi per il volontariato di Messina (Cesv) e l’Associazione Ionio.

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