MESSINA. Sono 282 i migranti sbarcati ieri in città al Molo Norimberga, fra i quali 57 minori, prevalentemente siriani ed egiziani. È il secondo recente approdo nella provincia di Messina dopo quello del 7 settembre a Sant’Alessio, con a bordo 58 afgani. «L’accoglienza rappresenta un tema importante e richiede un impegno corale per il quale, in primis, va rivolto il Grazie di tutti agli attori interessati», ha commentato Ferdinando Croce, di FdI, che in video sui social fa riferimento anche alle scritte apparse in cui una pensilina del tram sulla cortina del porto, alla fermata “Palazzo Reale”, imbrattata da parole razziste (“No Africa”). A farne le spese è stata l’opera realizzata dall’artista messinese Daniele Battaglia, dedicata proprio al tema dell’accoglienza. «È qualcosa di inaccettabile che non può passare sotto silenzio e che va indiscutibilmente condannato», spiega il candidato alle elezioni regionali siciliane.
A rispondere a Croce, in una nota, è Palmira Mancuso, capolista alla Camera per Più Europa e candidata alla Regione con il PD a sostegno di Caterina Chinnici: «Questa campagna elettorale, priva di confronti e dibattiti pubblici sui temi, riserva sempre sorprese. Come scoprire che il candidato di destra Ferdinando Croce, il quale mette la propria faccia accanto al simbolo di chi vuole blocchi navali e chiama clandestini i superstiti che scappano da miseria e guerra, si ricorda che a Messina ci sono sbarchi e si stupisce che all’accoglienza qualcuno risponda con parole d’odio. Gli consiglio di provare con uno specchio…magari vedrà riflessa, dietro quella violenza verbale che oggi stigmatizza, la sua leader. I partiti, infatti, rappresentano valori. O ha sbagliato partito o ha sbagliato comunicazione. Per governare le migrazioni – prosegue – ci vuole “più Europa” e meno propaganda sulla pelle dei naufraghi. Cosa dice Ferdinando Croce sullo ius scholae, un tema collegato all’inclusione e alla realizzazione di quella società aperta che mi candido a rappresentare Consiglio al candidato messinese, che si fa fotografare al porto in occasione dell’ennesimo sbarco, dove invece per i giornalisti è difficile persino entrare a esercitare il diritto di cronaca, di studiare meglio il proprio programma di partito», conclude.