MESSINA. La villa Mazzini è ancora chiusa. Nonostante fino a due settimane la data era ancora quella dell’11 giugno (stando a quanto aveva dichiarato il direttore dei lavori), la consegna del polmone verde cittadino dovrebbe avvenire il 2 luglio. Il motivo? Non c’entra niente il ritardo iniziale nell’avvio dei lavori, bensì il rifacimento delle aiuole, in principio non previsto nella lista delle cose da fare, spiega sempre il direttore ai lavori Giovanni Rizzo, che però in un’intervista a LetteraEmme del 17 marzo 2022 aveva detto che i lavori di allargamento delle aiuole erano stati completati.

Allora perché la data è slittata? Per legge, se si apportano delle modifiche ad un progetto già appaltato bisogna proporre una perizia di variante suppletiva, che va poi approvata dalla Soprintendenza. Sempre per legge, i giorni previsti gli interventi aumentano: «Un importo suppletivo comporta a sua volta dei giorni suppletivi. Si tratta di una cosa matematica», spiega l’architetto Giovanni Rizzo, che poi la scarica anche sulla burocrazia: «L’idea l’avevamo avuta da subito, dopo aver notato le radici degli alberi e le problematiche che si sono presentate. Poi, però, la burocrazia ha i suoi tempi, e sono lunghi». La Soprintendenza ha approvato la perizia il 3 maggio.

Cosa manca? «Gli operai stanno verniciando la ringhiera esterna, dopodiché hanno finito. Probabilmente finiranno anche prima, in una decina di giorni», sostiene il direttore ai lavori. Chiuso il cantiere, la palla passerà al Comune di Messina, che dovrà procedere con il collaudo e le ultime certificazioni per poter poi consegnare la villa alla città.

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