MESSINA. «Cari deputati regionali siciliani e caro presidente del Parlamento Siciliano… se la gente vi manda a cagare non vi offendete».  Lo “stile” è quello inconfondibile del sindaco Cateno De Luca, che abbandona per un attimo il tema ex province per rispolverare un suo vecchio cavallo di battaglia, ovvero lo sbaraccamento delle aree degradate di Messina: un progetto che secondo i proclami del primo cittadino avrebbe dovuto essere portato a compimento già entro il 31 di ottobre (con lo sgombero degli abitanti) e la fine del del 2018 (con la demolizione dei manufatti).

Il commento del sindaco, affidato a un video, arriva direttamente da Roma, dove De Luca si è recato per incontrare Alessio Villarosa del M5S in merito al caso Città metropolitana. L’attenzione del primo cittadino è però rivolta a Palermo, e nello specifico all’assemblea regionale siciliana.

«Il Parlamento siciliano – spiega – ha stralciato l’articolo 45 proposto in commissione Bilancio dall’onorevole Danilo Lo Giudice per sbloccare la cessione delle aree destinate al Risanamento che lo Iacp si ostina a non cedere. Queste aree – prosegue – vanno date gratuitamente all’Agenzia comunale per il Risanamento per superare tecnicamente questo conflitto che da 28 anni tiene sotto scacco tutte le famiglie che stanno nelle baracche».

Poi l’appello ai deputati regionali messinesi: «Se questa colpa non viene recuperata noi non possiamo andare avanti. Il presidente Musumeci, che ha preso degli impegni verso la città di Messina, faccia valere la sua autorevolezza». Nel mirino di De Luca finisce anche Gianfranco Micciché: «Non può stralciare una norma del genere andando in contrasto con una norma precedentemente votata a maggio del 2018».

Infine la chiosa finale: «Se andate avanti così fate veramente schifo. Se la gente vi manda a cagare ha ragione».

 

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