MESSINA. È stata una persona vicina alla vittima a chiedere aiuto e a rendere possibile l’intervento della Polizia di Stato. I Poliziotti delle Volanti, immediatamente intervenuti, hanno trovato la donna in lacrime, in uno stato di evidente difficoltà, con ecchimosi al braccio destro e un vistoso occhio nero.

Ad aggredirla sarebbe stato il compagno, al culmine dell’ennesima lite scatenatasi, con ogni probabilità, a causa della gelosia morbosa dell’uomo che non avrebbe esitato a chiudere dall’interno la porta di casa e a sottrarle il telefono cellulare per impedirle di chiamare le forze dell’ordine.

Evidenti le tracce della colluttazione tra i due, lei vent’anni, lui trenta, entrambi messinesi. Nell’appartamento, gli Agenti hanno inoltre rinvenuto gli indumenti laceri che l’uomo le avrebbe strappato di dosso, nonché constatato la presenza di danni a mobili e suppellettili.

I successivi accertamenti hanno evidenziato il protrarsi nel tempo di una condotta vessatoria dell’uomo e di continue violenze, fisiche e psicologiche, anche in presenza della figlioletta della donna, presente anche durante l’ultima lite.

I Poliziotti intervenuti hanno pertanto proceduto all’arresto in flagranza di reato per il reato di maltrattamenti in famiglia e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, hanno condotto l’uomo in carcere. Il maltrattante, inoltre, è stato denunciato per i reati di lesioni e violenza sessuale. Contestualmente, è stato attivato ogni strumento utile volto alla tutela della donna e della minore.

Si precisa che il procedimento è ancora in fase di indagini preliminari e che, in ossequio al principio di non colpevolezza e fino a sentenza di condanna passata in giudicato, sarà svolto ogni ulteriore accertamento che dovesse rendersi necessario, anche nell’interesse dell’indagato.

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