MESSINA. E’stato il caso mediatico di ieri: Lino Banfi, il re della commedia pecoreccia all’italiana degli anni ’80, reinventatosi come il nonno d’Italia col suo personaggio di Nonno Libero nella serie Un medico in famiglia, è stato nominato commissario italiano per l’Unesco. E prenderà posto, all’interno della commissione, accanto ad un messinese.

Dal 2014, infatti, tra i membri dell’assemblea della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, c’è Santi Fedele, nominato in quota Presidenza del consiglio dei ministri e referente della Commissione per i settori dell’attività dell’Unesco. Lino Banfi sarà membro dell’assemblea, con il ruolo di referente per la comunicazione, in sostituzione del defunto Folco Quilici e sarà in quota ministero dello Sviluppo Economico, essendo stato proposto dal vicepremier Luigi Di Maio.

Santi Fedele, quasi sessantanovenne, è professore ordinario di Storia contemporanea nell’Università di Messina, direttore dell’Istituto di Studi storici Gaetano Salvemini di Messina, fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Filippo Turati di Firenze, e ricopre il ruolo di Gran Maestro aggiunto nella più numerosa loggia massonica italiana, il Grande Oriente d’Italia, ed è stato “maestro venerabile” della loggia messinese La Ragione.

Di cosa si occupa la Commissione? La Convenzione di Londra del 1945, con la quale l’organismo che tutela la cultura nel mondo è stato fondato, prevede l’istituzione – in tutti i paesi che fanno parte dell’Unesco – di una commissione nazionale. Quest’ultima ha il compito di favorire la promozione, il collegamento, l’informazione, la consultazione e l’ esecuzione dei programmi Unesco nei singoli paesi.

 

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments