Di Andrea Denaro e Claudia Mangano

MESSINA. Nella Città dello Stretto le baracche abbandonate diventano discariche. Dopo i casi emblematici e decennali di Fondo De Pasquale a Giostra e quelli più recenti di Rione Taormina Camaro Sottomontagna (denunciati dai consiglieri Andrea ArgentoSalvatore Sorbello), adesso anche gli abitanti di via 15A del quartiere Annunziata denunciano uno stato di degrado che da due anni versa nella zona, completamente dimenticata dalle istituzioni (anche se qualcuno aveva previsto tutto) e invasa anche dalle erbacce. Il problema è sempre lo stesso: vanno via gli abitanti, ma le baracche restano e diventano in brevissimo tempo ricettacoli di spazzatura. Un problema che, paradossalmente, si è accentuato con l’avvento dell’indifferenziata.

Due anni fa, infatti, il Comune di Messina aveva iniziato ad affidare i primi alloggi agli abitanti del rione che, andando via, avevano pulito per l’ultima volta l’area. Già qualcuno veniva a buttare i propri rifiuti, ma la situazione si è aggravata ulteriormente quando ad ottobre se ne sono andati anche gli ultimi: gente, che arrivava anche da fuori, svuotava interi appartamenti, lasciando lavatrici, vestiti, serbatoi in eternit e altra spazzatura, rompendo le porte o le finestre per gettare tutto dentro.

Una volta riempite le costruzioni con i tetti in amianto, la spazzatura ha iniziato a tracimare tra i vicoli. La zona, infatti, si caratterizzava (ormai al passato) per le baracche costruite in un’ampia area fra diverse abitazioni in regola, formando così anche delle piccole viuzze fra una costruzione e l’altra, adesso impossibili da attraversare. L’area, situata fra delle palazzine, è nascosta e questo ha favorito i cittadini incivili.

I residenti, che rappresentano 16 famiglie, raccontano di una convivenza civile con gli abitanti delle baracche, che nonostante la fatiscenza del luogo ci tenevano al decoro delle modeste abitazioni. Ma adesso tutta l’area è invasa dalla spazzatura e i tetti in eternit pericolanti mettono in pericolo l’incolumità di chi attraversa la strada: “Mia figlia va alla scuola Vittorini, dall’altro lato della strada praticamente, e non ha altro modo per tornare a casa se non attraversare questa via”, spiega una residente. La domanda che si pongono, infatti, è “perché non ci sono stati dei provvedimenti tampone?

Ma i problemi non si limitano a questo: molti che hanno l’abitazione al piano terra non possono nemmeno aprire le finestre e d’estate la situazione può solo peggiorare perché il caldo accentuerà la puzza dei rifiuti e dell’acqua ristagnata (lì passa anche la fogna). Il tutto si aggiunge ad una situazione igienico-sanitaria che aggrava le condizioni dei cittadini più anziani.

Qualcuno ha anche pensato di incendiare un po’ di immondizia: “Se lo dovesse rifare e non dovesse essere di nuovo fortunato, saremmo tutti in pericolo viste le erbacce lungo i vicoli e la spazzatura che ormai trabocca dalle baracche e che sta entrando nelle nostre case”.

Nella stessa zona si trova anche l’istituto Figlie del Divino Zelo, dove spesso si organizzano incontri o attività, anche se per arrivarci è necessario attraversare l’area degradata. A tal proposito, un’altra residente lamenta proprio come spesso: “Proviamo vergogna nell’invitare qualcuno a casa nostra, perché deve vedere questo scempio”.

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