MESSINA. «Chi inizia un lavoro, qualunque esso sia e qualunque vantaggio da esso ne derivi, dovrebbe avere rispetto per i cittadini, che ne accettano supinamente i consequenziali disagi per goderne dei benefici dopo. Ma quando sarà questo “dopo”?». È l’interrogativo posto in una nota dal presidente dell’Associazione Radici Fabio Morabito, con riferimento ai lavori Amam a Mili Marina (zona Canneto) per il revamping del depuratore: interventi “che sono iniziati nel luglio dello scorso anno e che non sono ancora stati ultimati, nonostante la data di ultimazione fosse prevista per il 31 dicembre 2020”.
«È notizia di qualche giorno fa, dopo due settimane di “diserzione lavorativa” – spiega Morabito – che tali lavori siano stati prorogati fino al 30 luglio (7 mesi dopo), e poi chissà ancora per quanto altro tempo ancora. Nel frattempo gli automobilisti che dai villaggi dell’estrema zona sud devono muoversi verso il centro città e viceversa, viaggiano attanagliati in un pericoloso doppio senso di circolazione che nelle ore di punta diventa un autentico imbuto, per non parlare del gravissimo danno economico che alcune attività ubicate proprio in quel tratto stanno subendo. Noi non contestiamo i lavori – precisa il Presidente dell’associazione – anzi, siamo felici dell’avvio di una infrastrutturazione attesa da circa 30 anni, ma nel raccogliere le legittime lamentele di parecchi residenti e pendolari riteniamo che non si possa sempre tollerare il fatto che in generale in questa città (chissà perché) i lavori abbiano un inizio e quasi mai una fine certa. Quindi, che ben vengano gli interventi che servono a migliorare i servizi – conclude Morabito – ma è necessario sorvegliarne con attenzione lo svolgimento avendo soprattutto certezze sui tempi di completamento che, al netto delle problematiche che possono sorgere durante l’esecuzione, dovrebbero essere puntuali o al massimo sforare di poco il termine ultimo. Insomma, il nostro auspicio è quello di poter vivere in una città più vivibile, non perennemente transennata».