MESSINA. Mercoledì 2 agosto, alle ore 21, verrà proiettato all’Horcynus Orca, nell’ambito dell’Horcynus Festival, il cortometraggioLa via del ferro”, in cui le meraviglie dello Stretto di Messina svelano il loro potere salvifico e si fanno arte attraverso le mani e la storia di Fabio Pilato.

Realizzato da messinesi e su un messinese, il docu-film nasce da un’idea di Arturo Morano, Tony Canto, Christian Bisceglia e Francesco Cannavà, regista della pellicola, è stato realizzato in collaborazione con la Fondazione Bonino Pulejo – Gazzetta del Sud e Sicromie e col sostegno della Sicilia Film Commission ed è già stato in concorso allo scorso Torino Film Festival e nella sezione non competitiva “La voce del mare” dell’Ortigia film festival. È prodotto da Arturo Morano per ART Show Produzioni & Records e Renata Giuliano per 8 ROAD FILM Srl.




Il documentario racconta la vita dello scultore Fabio Pilato da quando, 17 anni fa, gli fu diagnosticato un tumore, il linfoma di non-Hodgkin. La malattia ha portato con sé, tra le altre cose, numerose notti insonni durante le quali, ad un certo punto, Pilato ha deciso di uscire in barca, per lasciare che il mare lo cullasse. È così che l’artista messinese ha scoperto il proprio legame con lo Stretto e la necessità di raccontarlo attraverso l’arte. Lì,” spiega Pilato, ho cominciato non più a vedere soltanto, ma a sentire”.

Il ferro è ben presto diventato il suo strumento principale a causa della sua resistenza, per la necessità dell’artista di rendere immortali le creature che lo hanno accompagnato nel suo ritorno alla vita.

 

“Anche Ulisse,” racconta il regista e sceneggiatore Francesco Cannavà, “quando è passato dallo Stretto di Messina, è stato salvato proprio dal mare, che, attraverso la corrente, lo ha avvicinato a un punto della sponda dove sporgeva il ramo di un albero di fico. L’Odissea è un sutra, un insegnamento, come la storia di Fabio Pilato. Ci dice che il nostro ramo di fico, la nostra via di salvezza, è la natura”.

L’ambientazione del cortometraggio e il legame del protagonista e del cast con la natura e con lo Stretto in particolare rendono eccezionale la proiezione di mercoledì prossimo. “Sarà un’occasione speciale perché accadrà una cosa che accade raramente”, spiega ancora Cannavà, il film verrà proiettato nel luogo dove questa storia ha avuto origine, cioè i due mari dello Stretto di Messina. Quindi sarà come guardarlo su due schermi: quello dell’Horcynus festival e quello dello scenario naturale accanto”.

Così come fu lo scorso gennaio all’Apollo, anche questa volta si potrà assistere alla proiezione del film gratuitamente.

“Per me e per tutto il cast tecnico-artistico,” specifica ancora Cannavà, fare questo film è stato un dono, un dono all’artista Fabio Pilato e un dono a noi cittadini di Messina e dello Stretto. Condividerlo gratuitamente è per noi un elemento di coerenza al principio per cui è nato questo film, cioè la bellezza e la condivisione del valore salvifico dello Stretto”.

 

 

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