MESSINA. La Sicilia brucia, letteralmente, a causa dei moltissimi mincendi, e figurativamente, per le temperature che in metà isola hanno superato (talvolta abbondantemente) i quaranta gradi: ieri, 24 luglio 2023, il Sias, il Servizio informativo agrometeorologico siciliano, ha elencato tutti i record (provvisori, oggi potrebbero essere ritoccati in peggio) riferiti alle temperature registrate negli ultimi vent’anni (serie 2002-2022). Sono state complessivamente 21, le stazioni SIAS a stabilire o a eguagliare il massimo valore delle loro serie, alcune superando record già registrati nei giorni scorsi, con valori superiori ai 40 gradi in pressochè tutta l’isola.

A Messina, per esempio, i 41,9 gradi centigradi registrati hanno battuto il precedente record, 40,5, che era stato registrato a giugno del 2007: e la città dello Stretto non è stata che diciassettesima nella graduatoria delle città più calde dell’isola (e nemmeno la provincia).

Il massimo valore registrato ieri dalla rete SIAS appartiene con 47,8 °C alla stazione Siracusa C.da Monasteri, che pertanto non ha superato, seppure di pochissimo (un grado, 48,8), il record europeo che fu registrato l’11/08/2021.
“Al di là dei singoli valori, è possibile tracciare un primo bilancio provvisorio dell’ondata di caldo – scrivono dal Sias -l’uso dell’indice climatico SU40 come valore medio regionale, vale a dire il numero medio regionale di giorni con temperatura massima superiore a 40 °C, è fino al 24 luglio pari a 4,3 giorni, mettendo in evidenza l’eccezionalità del 2023 rispetto agli ultimi 21 anni per ciò che riguarda l’abbondanza di valori estremi.
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