MESSINA. La Commissione Viabilità e trasporto urbano ha approvato all’unanimità nella seduta del 23 novembre un atto di indirizzo a sostegno di tutta la categoria dei tassisti che operano in città, i quali avevano rappresentato nella seduta del 16 novembre tutte le criticità che stanno colpendo economicamente il settore a causa dell’emergenza Covid.

«Con questo atto di indirizzo inviato al sindaco De Luca anche nella veste di sindaco metropolitano – afferma Libero Gioveni, presidente della Commissione – abbiamo inteso impegnare l’Amministrazione a valutare la possibilità di stipulare delle convenzioni con la categoria, così come avviene in altre città italiane, finalizzate a migliorare la qualità dei servizi attualmente prestati dall’Amministrazione o da alcune società partecipate e a fornirne possibilmente altri aggiuntivi».

«Durante la seduta del 16 novembre con il sindacato SILT (Sindacato Italiano Libero Trasporto) – commenta la consigliera comunale del M5s Cristina Cannistrà, che si è occupata della stesura dell’atto di indirizzo per conto della Commissione – ho proposto in Commissione di stipulare delle specifiche convenzioni con i cittadini messinesi che svolgono il servizio taxi, a prezzi fissi agevolati e su tragitti prestabiliti per alcune categorie di beneficiari. La finalità è quella di offrire servizi aggiuntivi alla popolazione e incentivare l’economia locale in un periodo di estrema difficoltà a causa delle restrizioni imposte per arginare la diffusione del contagio da Covid-19».

«Il nostro obiettivo – spiega – è quello di promuovere e sostenere l’uso di forme di trasporto pubblico alternativo e sostenibile che mirino a promuovere modalità di spostamento in grado di diminuire gli impatti ambientali, sociali ed economici generati dai veicoli privati. Nella seduta in Commmissione abbiamo appreso delle problematiche riguardanti il servizio taxi del Comune di Messina, sia per i tassisti liberi che esercitano autonomamente la professione, in gravi difficoltà a causa della totale assenza di turisti e avventori, sia dei tassisti associati in cooperativa, costretti a mantenere a proprie spese un oneroso servizio pubblico tramite una centrale operativa operante h 24», prosegue l’esponente pentastellata, che fa riferimento all’articolo 119 del Tuel, secondo il quale “i comuni, le province e gli altri enti locali possono stipulare contratti di sponsorizzazione ed accordi di collaborazione, nonché convenzioni con soggetti pubblici o privati diretti a fornire consulenze o servizi aggiuntivi”.

Varie le motivazioni alla base della richiesta, fra le quali: “la riduzione del numero dei passeggeri sui mezzi di trasporto, con la conseguente necessità di incrementare le corse; la paura generata dalla condizione pandemica, che incentiva i cittadini all’uso del mezzo privato, con relativo aumento del traffico cittadino; le conseguenze economiche sul comparto del turismo e delle attività ad esso collegate”.

«In questo momento, Il servizio di pubblica utilità offerto dai taxi potrebbe concretamente coadiuvare il servizio di trasporto pubblico di linea, fornendo una importante alternativa a tutti quei soggetti che non possono muoversi con i mezzi propri e limitando così assembramenti e contatti interpersonali. La proposta – conclude – è quella di attivare delle convenzioni tra pubblico e privato che consentano di incrementare l’utenza e dare la possibilità di un trasporto alternativo a quello privato».

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