È stata, per chi scrive, una settimana intensa. Intensa e positiva, come vedremo nel corso delle cinque tracce selezionate per la playlist di questa settimana su LetteraEmme — una playlist tendente, più che alla sopravvivenza al lunedì e a questi altri giorni che verranno prima della prossima domenica, al godersi i momenti positivi contro cui in un modo o nell’altro sbattiamo quotidianamente. Dato che qui siamo contro i “mai ‘na gioia” e tutte ‘ste sbatte internettiane da piccoli calimeri, andiamo a goderci cinque canzoni per volare alti nel cielo della felicità.
Luis Bacalov e Rocky Roberts – Django
Come in un film, partiamo con i titoli di testa. Django Unchained può piacere o meno come ogni altro film di Tarantino, che però ha sempre selezionato con sapienza le musiche nelle sue opere. Luis Bacalov e Rocky Roberts sono la coppia d’oro con cui partiamo quest’oggi, un brano che va oltre il semplice simbolismo da “sigla”: il mood è fortemente negativo, perché la situazione di Django non era esattamente il massimo, e la sua piccola peste era ben lontana. Eppure, anche con questa situazione sul groppone, la vita va avanti. Certo, non è il massimo ma, ehi!, ci sono tante occasioni nella vita. Anche di lunedì.
3 Doors Down – Away from the sun
“Away from the sun” è uno dei primi dischi che ho comprato quando ho messo per la prima volta piede in Inghilterra. Con 10 sterline ero uscito da HMV con tre album: questo, “Sinner” dei Drowning Pool e uno che avevo acquistato per mia sorella; era il 2006, e scrivendo questa frase mi sono venuti i brividi pensando che i 3 Doors Down non fanno un disco così bello da praticamente sempre. Però questo è davvero straordinario, e la title track (accompagnata anche da un video efficace) suggerisce in modo non banale di lottare per raggiungere i propri obiettivi. Consiglio: sceglietene di facili, tipo arrivare alla fine di questo lunedì tutti interi.
Creed – One last breath
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L’ondata di quello che è stato definito in modo volgare post grunge ci ha regalato tanti gruppi da fm rock e one hit wonder ma qualcosa di carino è rimasto. In quest’ultimissima definizione non inseriamo Scott Stapp, voce dei Creed, che però ha all’attivo un paio di canzoni davvero ben riuscite con i suoi vecchi compagni di viaggio. Fa un po’ specie pensare che solo cambiando cantante si sia passati da musica appena passabile (esclusi alcuni picchi) a un gruppo come gli AlterBridge, di cui parleremo in un’altra playlist ma che come qualità generale è superiore al progetto precedente di Tremonti, Marshall e Phillips. Detto questo, One last breath è un gran pezzo, uno di quelli che a inizio duemila andavano forte, ma ha il pregio di essere scritto bene. Nonostante Stapp.
Basiliscus P – Basiliscus P
Quasi ai titoli di coda, una spruzzata di messinesità. Perché, anche se dal suono non sembrerebbe, i Basiliscus P non solo sono italiani, ma sono proprio messinesi purosangue; osando, potremmo dire che è la band più interessante che la nostra città sforna da un po’ di tempo. Venerdì altro grande concerto al Teatro Coppola di Catania con diversi brani tratti da Placenta, il loro disco di debutto, qualcosa di nuovo e il solito muro sonoro innalzato con precisione chirurgica. La consueta bomba di un gruppo che chi è appassionato di musica dovrebbe seguire con particolare attenzione.
Fast Animals and Slow Kids – Annabelle
Il finale viene da Perugia. Sabato i Fast Animals and Slow Kids hanno ribaltato Palermo e il nostro film lo chiudono loro. Una regia da cani (da cane, per la precisione), ma Artù è il simbolo di questi ragazzi che, anche con “Forse non è la felicità”, disco uscito un anno fa per Woodworm, hanno centrato l’obiettivo. Annabelle è stato il primo singolo del nuovo lavoro, un singolo che esplode all’improvviso, una canzone che poi a un certo punto spiazza l’ascoltatore, con un finale apertamente malinconico, come quando arrivi alla fine di questa playlist e scopri che, nonostante tu abbia cercato di dimenticarlo, è pur sempre lunedì.
