Un’altra settimana ha preso stancamente il via, ci consola solamente che ad attenderci alla fine di queste calde e piovose giornate di metà giugno ci sia il 23Fest, sotto il sole sotto il sole del pilone del pilone, ragion per cui abbiamo tanti stimoli e voglia di arrivare al termine della settimana. Però alla fin fine oggi è solo lunedì, e queste sono le canzoni selezionate da noialtri di LetteraEmme per farvi pesare il meno possibile questi giorni lavorativi.

Carl Brave – Fotografia feat Francesca Michielin & Fabri Fibra

In un’estate che si preannuncia ricca di tormentoni, Carl Brave ha agito d’anticipo pubblicando un mesetto fa una canzone con tutti i crismi per essere ascoltata a ripetizione nei lidi mentre vi sorseggiate il cocktail che andrà di più questa stagione. Fotografia, oltre a un video bellissimo, può vantare i feat della Michielin (riabilitata dai più da quando è entrata in orbita itpop) e di Fabri Fibra, che non ha l’attitudine di dieci anni fa ma fa volare anche in una normalissima sedici. Carl Brave, comunque, tenetelo d’occhio: tra un paio d’anni ci darà tante soddisfazioni.

 

 

Frah Quintale – Missili feat Giorgio Poi

Per me è stata la sorpresa più grande del 2018, Frah Quintale: non avevo mai ascoltato suoi lavori da artista singolo, nonostante in tanti mi dicessero di farlo. Ho titubato un po’ per pigrizia, ma qualsiasi dubbio sarebbe stato facilmente scavalcato se fosse uscita prima Missili, che a RadioStreet abbiamo ascoltato con passione per maggio, quando è stata il nostro disco del mese. Il featuring con Giorgio Poi, uno che da Messina ci è passato qualche mese fa, è azzeccatissimo perché i due si completano bene e, in fondo, nei vostri aperitivi domenicali avrete bisogno di qualche altra canzone da ascoltare.

 

 

Frankie goes to Hollywood – Relax

Troppe novità non fanno bene al cervello e allora noi ce ne torniamo indietro nel tempo, a metà anni ’80, quando il pop era fatto così, e l’impatto era devastante. I Frankie goes to Hollywood hanno esordito, nel 1983, con Relax che raggiunse il primo posto in classifica e ancora oggi è ricordata come un pezzo straordinario nella storia della musica. Piccola nota: questa canzone è anche presente in una delle mie scene preferite del seguito di Trainspotting, che voi direte chissenefrega ma ci tenevo a condividere con i numerosissimi lettori di LetteraEmme questa fondamentale informazione.

 

 

Mudhoney – Hate the police

Nello stesso periodo in cui il pop si impomatava, nello stesso continente nasceva una deriva che la storia avrebbe successivamente ricordato come “grunge”, a causa di una definizione data da Mark Arm a una canzone mandata a una rivista. Mark Arm nella vita è il leader dei Mudhoney, nati dalle ceneri dei Green River, che ad oggi rappresentano ancora il pezzo più sporco e più fedele all’attitudine originaria del sound nato a Seattle, un gruppo che in questa playlist riascoltiamo volentierissimo con una cover dei The Dicks, Hate the police, perché questa musica nasce per contrasti e quindi volevamo restituire un’immagine veritiera e non censurata di quanto questa faccenda della scena di Seattle sia stata cruda.

 

Marracash – Bastavano le briciole

Mi è stato chiesto nei giorni scorsi quali fossero i miei artisti italiani preferiti. La scelta è oggettivamente difficile, ma uno dei nomi che non smetterò mai di dare è quello di Marracash, rapper che, insieme al Fibroga di cui sopra, ha segnato una vera e propria rivoluzione non solo nella scena italiana, ma proprio in tutto il Paese (o nella patria, fate vobis). E, dato che prima si parlava dell’odio dei Dicks per la polizia, abbiamo scelto di chiudere la playlist con la storia dell’infanzia del rapper, milanese e siciliano, una storia umile che però dà l’idea di quanto la storia di Marracash sia una storia di rivalsa sociale, una cosa tipo Sfera Ebbasta al Primo Maggio con una decina di anni in anticipo. Marra, se anche stavolta vuoi venire giù in Sicilia in Uno diesel ti aspettiamo come attendiamo, con ansia, il disco nuovo.

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