MESSINA. E’ stato avviato dal Garante dell’infanzia e dell’adolescenza di Messina, Angelo Costantino, l’iter per l’intitolazione di una via a Lucia Natoli, dottoressa laureata due volte all’Università di Messina in pedagogia e “Servizio Sociale” che ha ricoperto fino al giorno della sua morte (avvenuta nel tragico incendio di patti nel 2007) il ruolo di direttore dell’ufficio Servizio sociale per i minorenni-Ministero della giustizia di Messina.
Un’iniziativa, quella del Garante, supportata anche dal Centro per la Giustizia Minorile Ministero della Giustizia, USSM di Messina presso il tribunale per i minorenni, il Cedav, di cui Lucia Natoli è stata una delle fondatrici, attraverso il suo Presidente Emerito Carmen Currò e l’Associazione Santa Maria della Strada, con la quale ha collaborato, con il suo Presidente Padre Francesco Pati.
“Lucia Natoli era una donna ed una professionista straordinaria che si è dedicata ai minori del circuito penale per tutta la sua vita – la ricorda il Garante Angelo Costantino – È morta, insieme al compagno e grande sindacalista Matteo Cucinotta, nel rogo del Rifugio del Falco nel 2007. Insieme a loro hanno perso la vita la madre, il cognato ed una dipendente dell’agriturismo”.
“Ho avviato l’iter per l’intitolazione della strada per riconoscenza ad una professionista che ha lasciato scritti ed insegnamenti ad una generazione intera di professionisti. Io sono orgoglioso di essere tra loro“, rammenta.
Lucia Natoli, spiega il Garante in un documento dove avvia l’istruttoria, è stata anche tra le fondatrici dei primi centri antiviolenza in Italia, contribuendo alla formazione dei primi operatori volontari. “La dottoressa Lucia Natoli si è contraddistinta per dedizione e alta professionalità riconosciuta in tutto il territorio italiano, anche per la prevenzione della devianza giovanile giuridicamente rilevante. Inoltre, rappresenta, per gli operatori della giustizia e dei servizi sociali, un punto di riferimento tutt’oggi, con numerosi allievi che la ricordano e la citano nei contesti professionali dove operano“, si legge sul documento.
