MESSINA. “Non ho inteso fare alcun riferimento ad un Consigliere comunale in modo specifico, prendo atto che Ella, nel formulare la Sua interrogazione, mi ha fatto venire in mente il passo del Vangelo secondo Matteo (26, 14- 25) che racconta di quando Giuda il traditore domandò a Gesù – che aveva profetizzato che sarebbe stato tradito da uno dei dodici discepoli – “sono forse io?” e Gesù gli rispose “tu l’hai detto”. Così il sindaco di Messina Cateno De Luca ha risposto all’interrogazione con la quale ieri il consigliere comunale di SIcilia Futura Nino Interdonato chiedeva al primo cittadino di “fare il nome” del consigliere che lo stesso De Luca, in una diretta facebook aveva affermato “avrebbe “adattato” leggi, regolamenti e norme per fini personali, ovvero “al fine di fare business, soddi e di fare affari sulle spalle della città”.
De Luca, dopo la citazione del vangelo, conferma di non conoscere l’identità del consigliere che ha accusato. “Nel prendere dunque atto della Sua interrogazione, il cui contenuto potrebbe essere definito come giuridicamente suggestivo, Le confermo di non essere in grado di fornirLe il nominativo di chi si stia adoperando per assistere gli esercenti (che chiedono di potere avere il rilascio di autorizzazioni per l’occupazione di suolo pubblico in misura tale da avere sostanzialmente asservito gli spazi pubblici alle loro esigenze commerciali), perché i numerosi cittadini che mi hanno denunciato tale scorretta pratica non mi hanno ancora voluto confidare il nomc di colui chc muove le fila di questa strategia commerciale. Desidero però, al contempo, rincuorarLa sul fatto che, non appena verrò a conoscenza di tale nominativo, provvederò senza indugio a depositare formale atto di denuncia querela a11’Autorità Giudiziaria, chiedendo di intervenire per perseguire l’autore di questa grave condotta anti giuridica, senza tuttavia accogliere la richiesta di un previo Suo coinvolgimento essendoLe del tutto estranea la funzione di organo giudiziario”.
