MESSINA. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Messina unitamente ai colleghi del locale Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno dato esecuzione ieri a un decreto di sequestro preventivo, emesso dal GIP del Tribunale di Messina su richiesta di quella Procura della Repubblica, nei confronti di 7 cittadini messinesi, accusati di indebita percezione del “reddito di cittadinanza”.

L’indagine, avviata di iniziativa nell’ambito della campagna dell’Arma dei Carabinieri per il contrasto alla indebita percezione del citato contributo sociale, ha consentito di documentare le responsabilità degli indagati, i quali avevano omesso di comunicare, ai fini della revoca o della riduzione del beneficio, la sottoposizione a misure cautelari o ad altri provvedimenti di detenzione, adottate dall’Autorità Giudiziaria nei loro confronti o di familiari, percependo indebitamente, in un periodo tra il 2020 e il 2021, la somma complessiva di oltre 61.000 €, sottoposta a sequestro.

«Il provvedimento, che grazie ai tempestivi accertamenti espletati congiuntamente dal Nucleo Investigativo e dal locale Nucleo Ispettorato del Lavoro ha impedito un danno erariale più cospicuo – spiegano le forze dell’ordine – costituisce il parziale esito di una manovra – finalizzata alla prevenzione, ricerca e repressione degli illeciti nello specifico settore – attuata attraverso l’analisi capillare della documentazione redatta dai numerosi soggetti destinatari di misura cautelare o da loro familiari conviventi, volta alla concessione del reddito di cittadinanza».

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