MESSINA. L’incendio della casa di un testimone che aveva deposto in un’indagine antidroga. Per questa vicenda Francesco Turiano è stato condannato a 6 anni e 6 mesi. La sentenza è della prima sezione penale del Tribunale di Messina, che ha riqualificato il reato contestato da incendio aggravato a danneggiamento, mantenendo l’aggravante mafiosa. In questo modo i giudici sono arrivati ad una condanna leggermente inferiore rispetto ai 7 anni che erano stati chiesti dal pubblico ministero Maria Pellegrino. Turiano è stato difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro.

Nel 2013 delle indagini della squadra mobile erano sfociate nell’operazione “Refriger”, che aveva inferto un duro colpo al traffico di droga gestito a Mangialupi e permesso di sequestrare, tra settembre 2012 e febbraio 2013,  ingenti quantitativi di armi e sostanze stupefacenti. Molti mesi dopo questi arresti, il 7 febbraio 2014, di notte, era stata incendiata una casa al mare. Nella stesse ore veniva data alle fiamme anche un’auto, parcheggiata in centro.  Villetta ed automobile appartenevano ad un testimone chiave dell’operazione “Refriger”. Proprio le sue dichiarazioni avevano permesso agli investigatori della Squadra mobile di imprimere un forte impulso alle indagini e fare luce su un traffico di droga. Gli incendi, secondo gli investigatori, sarebbero stati una ritorsione nei confronti del giovane che aveva reso le dichiarazioni agli inquirenti.

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