MESSINA. Il caso di via Maddalena, con sensori dei parcheggi collocati ma che verranno presto rimossi per far spazio agli alberi, diventa un’interrogazione all’amministrazione comunale del consigliere comunale del Partito democratico Felice Calabrò, che sulla questione chiede di conoscere “l’esatta previsione cronologica di esecuzione dei cantieri sul tratto di strada, stabilendo quale dei due interventi sia stato previsto come anteriore”, nonché se vi sia stata la prevista e necessaria concertazione tra i RUP responsabili dei due interventi nei termini di esecuzione dei lavori, vista la sovrapposizione delle opere sul medesimo tratto di strada, e se di tale sovrapposizione i RUP responsabili abbiano avuto conoscenza onde porre le azioni conseguenti”. E, infine, “quali sono le ragioni del mancato controllo e coordinamento nelle varie fasi di programmazione e di esecuzione dei progetti in questione” e “a quanto ammonta, effettivamente, il danno cagionato”.

“In data odierna in Via Maddalena, nel tratto ricompreso tra al Vai Risorgimento ed li Viale San Martino, sono stati realizzati (mediante il taglio e al conseguente rimozione dell’asfalto nelle zone della strada adibite a stalli per li parcheggio delle autovetture) le postazioni rettangolari ove dovranno essere piantati gli alberi nell’ambito del progetto ForestaME – scrive Calabrò – Nelle scorse settimane, sul medesimo tratto di strada, è stata apposta la segnaletica orizzontale (strisce blu), sono stati installati, nel quadro di digitalizzazione dei posti auto a pagamento dentro la ZTL della Città, i sensori di parcheggio e le relative etichette di numerazione dei singoli stalli”.

“La recentissima realizzazione dei siti per la detta piantumazione determina, evidentemente, l’inutilizzabilità degli stalli auto realizzati – prosegue – quindi, la sovrapposizione delle due azioni ha, inevitabilmente, reso inutile l’installazione dei sensori di parcheggio e delle relative etichette nel tratto di strada in esame. Le attività sottoposte alla nostra attenzione, ovviamente, denotano una chiara assenza di sinergia e coordinamento tra i vari uffici. Ancora una volta, la predetta assenza di dialogo e pianificazione tra i vari soggetti interessati all’applicazione delle progettualità in esame, determina un palese spreco di risorse pubbliche, configurandosi, in tal modo, un potenziale rischio di condotta sanzionabile in termini amministrativi ed erariali in capo alle figure preposte alla direzione dei lavori e all’esecuzione dei progetti”.

 

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